Non profit

G8: la testimonianza dell’inviata di Radio Montecarlo

Marina Spironetti ci racconta le sue prime impressioni dal vertice di Gleneagles, poche ore dopo l'esplosione delle bombe. E analizza le prospettive

di Paolo Manzo

Io sono al “Gleneagles hotel” dove sto seguendo il G8 come fotografa per l?agenzia Eidon e come corrispondente per Radio Montecarlo. La notizia delle bombe è arrivata quando avevamo finito di fare le fotografie del benvenuto ufficiale di Tony Blair ai capi di Stato. Mi sono precipitata al Media Center dove stiamo seguendo anche noi, da qui, gli sviluppi via Tv. Si sono susseguite una sequela interminabile di notizie, di smentite, una dopo l?altra. Molta confusione. La prima ipotesi è stata quella che il G8 potesse essere interrotto e che i Capi di Stato tornassero immediatamente a casa. Poi ha fatto un po? di chiarezza, prima la delegazione britannica che ha smentito l?interruzione del G8 e poi la conferenza stampa di Blair, dove il primo ministro è apparso tesissimo, ha riconosciuto l?ipotesi dell?attacco terroristico e ha dichiarato che nel pomeriggio andrà a Londra, molto velocemente, e in serata rientrerà a Gleneagles per andare avanti nei lavori. Il lavori, quindi, vanno avanti. Questo è molto importante. Blair ha dichiarato che non ci si fermerà, perché è proprio ciò che i terroristi volevano. È possibile che le bombe servano addirittura da stimolo per arrivare a un accordo insperato? Io credo e spero veramente che sia uno stimolo. Potrebbe portare un po? più di armonia laddove non ce n?è, soprattutto per quanto concerne gli Usa e le questioni sull?ambiente. Altrimenti sarebbe un fallimento su tutta la linea: attentato e mancato accordo.


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