Salute

La Sanità dovrà risarcire 351 politrasfusi per sangue infetto

La decisione è di oggi. Per questa stessa causa, la Corte di Strasburgo aveva condannato l'Italia a una multa di 24 miliardi di lire

di Gabriella Meroni

Il ministero della Sanità dovrà risarcire 351 persone emofiliache per le patologie contratte attraverso le trasfusioni di “sangue infetto”. Il tribunale civile di Roma ha stabilito infatti la responsabilità nella vicenda del ministero che ora dovrà pagare ammalati ed eredi di persone decedute, che hanno contratto Aids ed Epatite B e C.  Su un’analoga vicenda, nel 1998, il tribunale civile di Roma aveva accolto il ricorso di altre 400 persone presentato cinque anni prima. Ma il ministero della Sanità aveva impugnato la sentenza davanti alla Corte di appello che, nel dicembre del 2000, aveva riconosciuto la responsabilità del dicastero soltanto da un certo periodo in poi e a seconda della patologie, perché la scienza medica ha introdotto i test immunologici in epoche diverse: dal ’78 per l’epatite B, dall’85 per l’Hiv e dall’88 per l’epatite C. Per questa stessa causa, la Corte di Strasburgo aveva condannato l’Italia a una multa di 24 miliardi di lire.


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