Volontariato

Al via oggi il semestre Ue a guida Blair

E il presidente Barroso chiede al premier inglese di scongiurare uno scontro con la Francia

di Gabriella Meroni

Il presidente della Commissione europea, il portoghese Jose’ Manuel Barroso, teme che il dissidio tra il premier britannico Tony Blair e il presidente francese Jacques Chirac possa “distruggere” l’Europa. Nel giorno in cui la Gran Bretagna assume la presidenza di turno dell’Unione Europea, Barroso, intervistato per l’occasione dal quotidiano britannico The Guardian, chiede pertanto ai due leader di sforzarsi per trovare un’intesa intorno allo sconto britannico, ottenuto nel 1984 dall’allora premier Margaret Thatcher, che ammonta a oltre 4,5 miliardi di euro, e ammette di confidare nelle qualità di leadership di Blair. “La retorica nazionalista è controproducente. E’ impossibile, è irrazionale venire a Bruxelles e tornare nelle rispettive capitali affermando ogni volta: ‘abbiamo vinto’, come se fosse un torneo di pugilato. La gente così sta distruggendo la vera idea d’Europa. E’ mio dovere dire ciò”, afferma Barroso, senza riferirsi a nessuna “personalità precisa”. Ma è implicito il riferimento al Consiglio europeo dello scorso mese, fallito per il rifiuto del presidente Chirac di rinegoziare lo sconto britannico in cambio di una riduzione del finanziamento europeo all’agricoltura, così come proposto da Blair. Barroso sottolinea nell’intervista come “la presidenza britannica giunga in un momento cruciale”. “E’ quasi un cliche’ dire ciò, ma questa volta è vero”. Quindi “spero che la presidenza britannica possa dare un contributo, e ho tutte le ragioni per pensare” che sarà così. Il presidente della Commissione ripone molta fiducia in Tony Blair, un politico “molto maturo”, che ha dato prova in Gran Bretagna di avere grandi doti di leadership. “Spero che possa mostrare le medesime qualità di leadership in Europa. Per questo (Blair) ha bisogno di un approccio che sia inclusivo, dinamico sì, ma inclusivo”. Barroso, che oggi a Londrà incontrerà Blair, è consapevole che l’Europa versa in una “profonda crisi”. Chiederà quindi al premier britannico di porre gli interessi dell’Europa al di sopra di quelli del suo Paese: “La Gran Bretagna – spiega -, come presidente di turno, ha un compito speciale” per cercare di risolvere la crisi, e raggiungere un compromesso sul bilancio dell’Ue per i prossimi anni. “In Europa non possiamo aspettare che le nostre idee siano accettate al cento per cento. Dobbiamo accettare talvolta anche dei compromessi”.


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