Salute

Sudafrica e Botswana, record negativo per Hiv e Aids

Il Sudafrica ha il numero piu alto di persone sieropositive al mondo: 4,7 milioni. Il Botswana la percentuale piu alta di persone infette: il 38,5 per cento della popolazione attiva

di Redazione

Botswana e Sudafrica: due paesi democratici, liberi, stabili e, relativamente al resto dell’ Africa, ricchi. Dovrebbero essere il punto di riferimento e il modello positivo per gli altri paesi del continente, ma l’Aids rischia di annullare tutti i progressi fatti negli ultimi anni. Botswana e Sudafrica sono infatti i Paesi piu colpiti dall’ epidemia di Aids che sta devastando l’Africa sub-sahariana. Sono loro a detenere i due primati meno invidiabili. Il Sudafrica ha il numero piu alto di persone sieropositive al mondo: 4,7 milioni, pari a un cittadino su nove, secondo dati ufficiali. Il Botswana ha la percentuale piu alta di persone infette: il 38,5 per cento della popolazione attiva, nella fascia di eta’ 15-49, secondo l’Onu. Un giovane su due tra i 25 e i 34 anni e’ sieropositivo, mentre l’aspettativa di vita e’ crollata dai 69 ai 44 anni in meno di un decennio. Colti impreparati da una catastrofe inaspettata per violenza, rapidita’ e dimensioni, i due Paesi hanno reagito in modo diverso. Il governo sudafricano ha scelto quello che chiama un approccio complessivo, che va dalla prevenzione al miglioramento delle strutture sanitarie. Ma cio’ in pratica si e’ arenato in studi di fattibilita’, mentre la politica del governo resta poco chiara, a parte la reiterata e discussa decisione di non distribuire farmaci anti-retrovirali perche costosi, tossici e di difficile somministrazione. Il presidente Thabo Mbeki, in particolare, si e’ attirato le ire di molti medici, esperti ed attivisti, per avere messo in dubbio il legame tra HIV e Aids e per la sua politica di tenere a distanza le ditte farmaceutiche, accusate di sfruttare l’epidemia a fini di lucro. In Botswana il presidente Festus Mogae si e’ invece fatto promotore di una campagna nazionale contro la malattia, dichiarata il nemico pubblico numero uno. Oltre a una massiccia campagna di informazione e prevenzione, il governo ha cercato e ottenuto l’aiuto di alcune delle maggiori ditte farmaceutiche al mondo, come Merck e Bohringer-Ingelheim, che hanno regalato  farmaci anti-retrovirali e messo a disposizione alcuni loro esperti. La fondazione benefica di Bill Gates, fondatore di Microsoft, ha donato 100 milioni di dollari. Il risultato e’ che le donne incinte sieropositive hanno gia’ accesso ai farmaci che impediscono la trasmissione della malattia al bambino, mentre entro l’anno tutti i cittadini del Paese dovrebbero poter avere gratis la terapia anti-retrovirale. Le dimensioni del problema sono molto diverse: l’intera popolazione del Botswana e’ 1,6 milioni di persone, un terzo del numero di sieropositivi in Sudafrica. Ma gli esperti dicono che, al di la’ dei notevoli problemi pratici, si tratta di volonta’ politica. In Sudafrica anche l’annunciata campagna di distribuzione di Nevirapine, pur donato gratis, alle donne incinte, per impedire che trasmettano la malattia ai loro bambini, e’ stata rinviata per motivi politici e procedurali. Medici e ricercatori insistono che in questo caso la somministrazione del farmaco, al contrario della complessa terapia anti-retrovirale, e’ semplice: una dose alla donna in travaglio e una al bambino appena nato. Stanche dei ritardi, due province, il Western Cape, con capoluogo Citta’ del Capo, e il Gauteng, dove si trovano Johannesburg e Pretoria, hanno deciso di avviare il programma senza aspettare il via libera del governo centrale.


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