Non profit

Dopo il referendum /1

Ecco perché ci siamo astenuti

di Redazione

Gentile direttore, volevo ringraziarla perché finalmente leggo un articolo con un?impronta seria, razionale e soprattutto libera. Faccio uno stage per una ong milanese e sono dialogatore per un?altra organizzazione non governativa e davvero ne ho sentite tante, troppe, sia prima sia dopo questo referendum. In questo mondo, in cui comunque credo, proprio non vuol passare l?idea, come lei ha scritto, che a perdere siano stati un po? tutti. Io non ho votato e le lascio immaginare cosa non mi sono sentito dire; mi chiedo dove andremo se non riusciamo a guardare oltre ai nostri paraocchi, se non sappiamo accettare che altri la vedono in modo diverso, se con queste persone (in questo caso per assurdo persone che su molti argomenti la pensano come te) non sappiamo avere un confronto costruttivo, senza voler prevalere e senza voler portare dalla nostra parte l?altro. Come si può essere così retrogradi da pensare che tutti i cattolici non siano andati a votare solo per il cardinale Ruini. Non passa che forse la gente si è anche informata? Non passa soprattutto che molti che votano centrosinistra come me non sono andati a votare nonostante ci siamo informati e le assicuro che sono tante le persone come me che lo hanno fatto. Antonio Della Corte Dopo decenni di dialogo ci scopriamo diversi gli uni dagli altri: la spaventa questo, direttore? Non è vero che hanno perso tutti, hanno perso quelli che hanno voluto il referendum. Io ho una coscienza individuale e ho deciso di dare ascolto a chi mi ha suggerito con ottime ragioni la via dell?astensione. Riguardo ai politici penso che un politico che non risponde che alla sua coscienza individuale mi inquieta e mi ricorda un tipetto con i baffetti mica tanto simpatico. Perciò credo che abbiano perso tutti coloro che non si sono appellati alla propria coscienza ma hanno schierato i partiti. Andrea Gualandi

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.