Welfare

Boom di detenuti nel mondo

Una ricerca stima a oltre 73% la crescita dei detenuti nel mondo dal 1999 a oggi

di Redazione

Il numero dei detenuti nel mondo è cresciuto del 73% negli ultimi 6 anni. A rivelarlo uno studio condotto dal Centro internazionale di studi sulle prigioni che ha sottolineato come il trend messo in moto dai governi di tutto il mondo sia sempre più in crescita. The Guardian riporta i dati dello studio. Delle zone prese in esame la percentuale più alta è quella che riguarda l’Asia che ha un aumento della popolazione carceraria dell’83%. In particolare la Cina ha 1,5 milioni di persone in cella, cioè un tasso del 118 per 100.000 della popolazione. Al secondo posto a livello mondiale l’America con il 79% di crescita. Gli Stati Uniti in particolare sono passati dal 1999 ad oggi da 1,86 milioni di prigionieri a più di due milioni. L’Europa con il 69% di crescita nel numero di detenuti si piazza al terzo posto insieme all’Oceania. Lo stato che ha avuto un incremento maggiore è l’Olanda con il 42%, da 14 mila a 20 mila carcerati in 6 anni. Alta anche la percentuale dell’Inghilterra e del Galles che hanno 76 mila detenuti senza contare gli immigrati e coloro che chiedono asilo politico e che sono in cella. Questi ultimi secondo Amnesty Internaztional sarebbero circa 25 mila. Per Inghilterra e Galles il tasso del 142 per 100,000 della popolazione rimane altissimo e le pone sopra Italia, Grecia, Germania e Francia. “Dati gli alti costi e i risultati discutibili della carcerazione – ha detto , Roben Allen direttore del Icps – i numeri che emergono dalla ricerca dovrebbero spingere i legislatori di ciascun paese a riflettere su come limitare l’aumento del numero dei detenuti. L’uso eccessivo della prigione non aumenta la sicurezza del paese”. “Davvero questo paese vuole farsi notare perché mette in prigione più delinquenti dei suoi vicini, France e Germania, e pensa che questo possa rendere la nostra società più sicura delle loro?”, ha commentato Geoff Dobson, vicedirettore della Fondazione per la riforma delle prigioni. Fino a pochi anni fa la Russia, Gli Stati Uniti e la Cina erano i paesi con il maggior numero di detenuti. Raccoglievano in 3 la metà dei 9 milioni di carcerati. Adesso la Russia ha ridotto il numero da 1 milione a 763 mila. Il cambiamento è da attribuire al lavoro del viceministro alla Giustizia ed ex direttore generale del servizio russo per le prigioni, Yuri Kalinin, che ha cambiato molto le regole della giustizia penale. Due mesi fa Lord Wolf, presidente della Corte suprema britannica, ha chiesto “maggiore saggezza” nelle condanne per aumentare la fiducia dei cittadini e rendere il sistema giudiziario più efficace. Ha inoltre detto che la prigione dovrebbe essere riservata ai reati più gravi e violenti e ai detenuti più pericolosi. Ma molti politici rimangono dell’opinione che “la prigione funziona”.


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