Welfare

Carcere: è allarme per epidemie di epatite

Oltre il 16% dei detenuti è affetto da epatite B o C

di Paola Mattei

Crescono i detenuti nelle carceri italiane ed è un dato che mette in allarme per il rischio di epidemie e per l’incremento dei suicidi. Sono aumentate, in un anno (dall’aprile 2000 all’aprile 2001), di 1607 unità le persone presenti nei penitenziari mentre le strutture restano sempre le stesse. Celle affollate dove malattie, come Tbc ed epatiti, si diffondono rapidamente.

Questi i dati presentati alla prima giornata del congresso internazionale di medicina penitenziaria a Pisa. ‘Sono anni che si parla di pene alternative, spiega il professor Francesco Ceraudo, presidente dei medici penitenziari italiani (Amapi), ma i dati confermano che ben poco è stato realizzato. Le nostre carceri scoppiano, ci si rinchiude tutto come in una sorta di pattumiera sociale, in special modo i tossicodipendenti, extracomunitari, disturbati psichici. In questo contesto era inevitabile che, malattie ritenute debellate, come le Tbc, tornassero a far paura. Non è neppure inaspettato il dato che, nel corso di quest’anno, registra ben 8750 casi di epatite B e C. Malattie che si manifestano soprattutto in soggetti che devono scontare brevi pene e che, un domani, porteranno le loro patologie all’esterno del carcere”.

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