Non profit

Ricerca: progetti da finanziare al vaglio di Telethon

In corso a Verona la riunione della Commissione medico-scientifica di Telethon. Scienziati di fama internazionale, quasi tutti stranieri, scelgono i progetti da sostenere

di Redazione

Come avviene ormai da 15 anni, per Telethon è giunto il momento del processo di assegnazione dei fondi alla ricerca sulle malattie genetiche. Scienziati provenienti da tutto il mondo si riuniscono per valutare quali siano i progetti di ricerca migliori e meritevoli di finanziamento: si decide cioè dove vanno a finire i soldi donati dagli italiani. Per la seconda volta la riunione della Commissione medico-scientifica di Telethon, il gruppo di scienziati di fama internazionale, quasi tutti stranieri e residenti all’estero a garanzia dell’imparzialità del loro giudizio, viene in questi giorni ospitata a Verona all’interno del centro direzionale di GlaxoSmithKline (GSK); dal 23 al 24 giugno 2005 si pronuncerà sulla selezione delle richieste di finanziamento. Il processo, che garantisce l’assegnazione corretta e meritocratica dei fondi raccolti da Telethon durante l’anno, inizia ogni novembre quando viene pubblicato il bando di ricerca per finanziare progetti sulla distrofia muscolare e sulle altre malattie genetiche. Le circa 300 domande vengono inviate all’Ufficio Scientifico di Telethon che fino a gennaio le raccoglie e ne vaglia la validità. A questo punto figure professionali, i grant managers, seguono il percorso delle domande di finanziamento che vengono smistate e, a seconda dell’argomento, inviate a tre membri della Commissione medico-scientifica e ad almeno due esperti del settore di riferimento, i ?peers? (i pari) che forniscono una prima valutazione. È il cosiddetto sistema di peer review, o revisione da parte dei pari, la macchina messa in moto da Telethon per selezionare i progetti di ricerca più validi in occasione dei bandi di concorso. L’insieme dei giudizi viene poi rimesso in discussione in una sessione plenaria, proprio quella in svolgimento a Verona. Spiega Paul Robbins, presidente della Commissione Medico-Scientifica: ?La selezione è molto dura e competitiva e premia l’eccellenza. La qualità della ricerca finanziata è garantita proprio dal processo di revisione: quando la selezione dei progetti è ben fatta, la qualità degli studi e i risultati sono assicurati?. Di tutte le domande pervenute negli uffici scientifici di Telethon solo una cinquantina saranno ?promosse? perché giudicate con un punteggio superiore alla soglia stabilita. Prossime tappe il verdetto finale della Commissione, l’assegnazione dei fondi donati dagli italiani e a novembre si riparte. Commenta Francesca Pasinelli, direttore Scientifico di Telethon: ?La dimostrazione che i soldi donati sono stati spesi bene viene sia dai riconoscimenti del mondo scientifico internazionale ricevuti dai ricercatori e dagli istituti Telethon, sia dalla pubblicazione dei risultati ottenuti sulle più prestigiose riviste scientifiche?. Ne è un esempio il recente risultato ottenuto da Antonio Brunetti dell’Università di Catanzaro e pubblicato sull’autorevole Nature Medicine. Si tratta dell’identificazione di una nuova causa di diabete mellito. Il Presidente di Telethon Susanna Agnelli invia il suo messaggio: ?Il processo di revisione applicato da Telethon rappresenta un importante e profondo segno di distinzione nel contesto italiano in cui ci troviamo, troppo spesso conosciuto all’estero soprattutto per la mancanza di trasparenza e meritocrazia nell’assegnazione dei fondi alla ricerca e caratterizzato dai cosiddetti finanziamenti a pioggia?. Conclude il Presidente e Amministratore Delegato di GSK S.p.A. Roberto Ferri, per il quale:?La collaborazione con Telethon, di cui siamo lieti di sostenere, per la seconda volta, i lavori della Commissione Medico Scientifica, è determinata dal comune impegno nei confronti della ricerca: naturalmente Telethon con fini puramente sociali e GlaxoSmithKline con fini industriali. Ciò che ci accomuna è il desiderio di trovare nuove soluzioni terapeutiche per quelle patologie che oggi la scienza medica non ha ancora debellato?.

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