Cultura
Arriva la super carta biologica (e profumata)
Grazie a un brevetto Cnr-università di Viterbo. Odorerà di ginestra
Sarà soffice, porosa, di colore avana e gradevole all’olfatto. E’ la carta interamente biologica che fra poco arriverà sul mercato grazie a un brevetto realizzato dal Cnr e dall’Università della Tuscia di Viterbo. Forse per primi al mondo, i ricercatori italiani hanno infatti studiato un sistema per realizzare carta di fibre vergini utilizzando i residui agricoli delle colture di mais, grano, cotone, riso e palma da cocco, nonché di piante da fibra come ginestra, kenaf e sorgo da fibra, che lasceranno anche il loro profumo sul nuovo prodotto.
Il vantaggio di questo tipo di carta è quello di essere costituita esclusivamente da fibre vergini e quindi completamente atossiche, a differenza di molte carte esistenti sul mercato. ”La nostra tecnica – spiega Giovanni Giovannozzi Sermanni, ordinario di biochimica all’Università di Viterbo e papà del progetto, assieme al Cnr – prevede in effetti l’utilizzazione esclusiva di prodotti naturali, come i residui agricoli, che vengono anche impiegati per ottenere gli enzimi necessari per fare la pasta di cellulosa”. E se allo stato attuale il nuovo sistema di produzione può garantire solo poche migliaia di tonnellate di carta, l’ipotesi di ulteriori sviluppi è stata perseguita, spiega ancora Giovannozzi Sermanni, ”attraverso un accordo con la più innovativa azienda italiana nel settore delle biotecnologie, la Bioren, che prevede lo sviluppo ulteriore della tecnologia e la costruzione di un primo impianto prototipo nella zona del Metapontino in Basilicata, presso il centro di ricerca della Metapontum Agrobios, partecipata e diretta da Bioren.
L’attività verrà estesa al Nord per sfruttare soprattutto i residui di mais, e al Sud quelli di grano. In questo modo, nelle mani della Bioren, la nuova tecnologia Cnr-Università della Tuscia può rappresentare una grande occasione di rilancio per le cartiere italiane che, pur vantando gloriose tradizioni, sono scomparse da tempo sotto la pressione delle grandi multinazionali. E tutto questo potrebbe avvenire con orgoglio da parte degli ambientalisti, che potrebbero festeggiare l’arrivo della prima carta al mondo veramente pulita”.
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