Volontariato

Darfur: governo, “la soluzione è solo politica”

Visita ufficiale in Italia del Ministro degli esteri Mustafa Osman Ismail

di Redazione

“La soluzione per il Darfur puo’ essere solo politica, perche’ l’opzione militare e’ impraticabile. Stiamo trattando con i ribelli ad Abuja, in Nigeria, per raggiungere un accordo prima del vertice africano di Sirte in Libia”, che si terra’ all’inizio di luglio. Lo ha detto alla agenzia MISNA il ministro degli Esteri sudanese Mustafa Osman Ismail, al termine della sua visita ufficiale in Italia. ”La trattativa prosegue su tre livelli: questione umanitaria, aspetti politici e sicurezza” aggiunge il capo della diplomazia di Khartoum, considerato uno dei ”moderati’ dell’esecutivo sudanese. ”Il problema della sicurezza del Darfur va affrontato con un approccio continentale: finora l’Unione Africana (Ua) ha contribuito notevolmente alla sicurezza della regione ed entro agosto i suoi militari aumenteranno fino a 7.700 unita”’ rispetto ai circa 2.400 soldati internazionali dispiegati al momento in Darfur, l’estesa regione occidentale teatro dal 2003 di un conflitto interno e di una grave crisi umanitaria. Osman Ismail spiega di aver ribadito agli interlocutori italiani la richiesta di aiuto logistico alla Nato, gia’ rivolta dal presidente della Commissione dell’Ua, Alpha Ouman Konare’ ai vertici dell’Alleanza Atlantica. Mentre si attende l’esito del negoziato tra i due principali gruppi ribelli del Darfur e il governo, Khartoum si prepara a un’importante appuntamento, che chiude l’altro conflitto ”storico’ del Paese: quello tra Nord e Sud. ”Il prossimo 9 luglio verra’ varata la nuova Costituzione e si insediera’ il governo di transizione previsto dagli accordi di pace dopo vent’anni di guerra, la piu’ lunga del continente” dice ancora il ministro. All’inizio di gennaio a Nairobi, in Kenya, era stata firmata l’intesa tra gli indipendentisti del Movimento-esercito per la liberazione del Sudan (Spla-m) di John Garang – che diventera’ vicepresidente – e il governo del presidente Omar el Beshir; pochi giorni fa al Cairo e’ stato siglato un accordo con l’Alleanza democratica nazionale (Nda), che raccoglie i principali movimenti d’opposizione politica, considerato complementare all’intesa di Nairobi. L’Onu sta inviando una missione di pace di 10.000 uomini – tra cui circa 240 italiani – per vigilare sulla pace. Dall’Est del Sudan, tuttavia, in questi giorni sono giunte notizie di scontri nei pressi di Port Sudan (dove secondo il governo sarebbe coinvolto anche uno dei gruppi ribelli del Darfur), ma Osman Ismail si dice convinto che si tratti di ”azioni di disturbo” e che la guerra tra il Nord e il Sud ”e’ ormai una pagina chiusa”.


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