Cultura

Amnesty: l’aiuto dei G8 ai Pvs pregiudicato dall’export di armi

La denuncia è contenuta in un nuovo rapporto della campagna Control Arms, resa pubblica alla vigilia della riunione dei ministri degli Esteri dei paesi dei G8, per il 23 e 24 giugno

di Benedetta Verrini

Gli Stati membri del G8 – denuncia oggi Amnesty International – stanno pregiudicando il proprio impegno a ridurre la poverta’ e a favorire la stabilita’ e i diritti umani a causa delle loro irresponsabili esportazioni di armi verso i paesi piu’ poveri e maggiormente devastati dai conflitti.
La denuncia è contenuta in un nuovo rapporto della campagna Control Arms (portata avanti da Amnesty International, Oxfam e Iansa), resa pubblica alla vigilia della riunione dei ministri degli Esteri dei paesi dei G8, prevista a Londra il 23 e 24 giugno.

Le tre organizzazioni denunciano come Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Russia e Usa stiano trasferendo equipaggiamento militare, armi e munizioni verso paesi – per esempio Sudan, Myanmar, Repubblica del Congo, Colombia e Filippine – in cui queste forniture contribuiscono a gravi violazioni dei diritti umani.

Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, il rapporto denuncia la ‘scappatoia’ presente nella legislazione, che consente l’esportazione di grandi quantita’ di cosiddette ‘armi a uso civile’ verso paesi in cui sono in corso gravi violazioni dei diritti umani come Colombia, Repubblica del Congo e Cina.
‘Ogni anno – dice nel dettaglio il testo diffuso da Amnesty – centinaia di migliaia di persone sono uccise, torturate, stuprate, allontanate dalle proprie terre grazie al cattivo uso delle armi. Come e’ possibile prendere sul serio gli impegni del G8 a eliminare la poverta’ e l’ingiustizia, se alcuni di quegli stessi governi stanno mettendo a rischio la pace e la stabilita’ autorizzando consapevolmente trasferimenti di armi verso regimi repressivi, regioni di estremo conflitto e paesi che non possono permettersi di rifiutarle?’ afferma Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.

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