Welfare

Cpt: replica di Amnesty al ministro Pisanu

L'associazione per la promozione e la tutela dei diritti umani ha chiesto un nuovo incotro con il responsabile del dicastero degli Interni

di Francesco Agresti

La Sezione Italiana di Amnesty International ha espresso il proprio rammarico per il fatto che, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato ? la ricorrenza in cui ciascun governo dovrebbe annunciare o assumere iniziative concrete per porre fine alla sofferenza di milioni di persone in fuga dalla persecuzione, dalla guerra e dalla tortura ? il ministro dell?Interno Giuseppe Pisanu abbia ritenuto di dover attaccare l?operato di un?organizzazione internazionale che protegge i diritti umani dei rifugiati e dei migranti da decine di anni. Le espressioni usate dal ministro Pisanu ? tra cui ?provocazione? e ?diffamazione? ? per definire richieste d?incontro, sollecitazioni al rispetto del diritto internazionale e rapporti di Amnesty International, trovano scarso riscontro nelle modalita? con cui molti governi dell?Unione europea dialogano e discutono, spesso criticamente, con Amnesty International su un tema particolarmente complesso come quello dell?asilo. Il rapporto sui centri di permanenza temporanea e accoglienza (Cpta) in Italia, presentato ieri a Roma, non e? frutto dell?esigenza di visibilita? dei ?dirigenti italiani? di Amnesty, bensi? di un lungo lavoro di ricerca condotto dal Segretariato Internazionale dell?associazione, che ha sede a Londra. Contemporaneamente, le Sezioni di Amnesty International di Spagna e Regno Unito hanno presentato due rapporti sulle politiche in materia di asilo nei rispettivi paesi. Inoltre, in riferimento alle dichiarazioni del ministro Pisanu secondo cui Amnesty International avrebbe avuto espressioni di ?plauso alle azioni illegali compiute a danno del nostro paese dalla Cap Anamour?, l?organizzazione per i diritti umani chiede al ministro di dimostrare la presenza di simili espressioni in qualunque suo documento pubblico (dichiarazioni, rapporti, comunicati o altro). Nel luglio 2004, in realta?, Amnesty International aveva ricordato al governo italiano gli obblighi derivanti dal diritto internazionale dei rifugiati e dal diritto internazionale del mare e conseguentemente il dovere di garantire il soccorso ? come poi effettivamente avvenuto ? nonché l?accesso alla procedura d?asilo per le 37 persone che si trovavano a bordo della nave. La Sezione Italiana di Amnesty International, infine, esprime la propria amarezza nell?apprendere che il ministro Pisanu continuera? ?ad ignorare simili provocazioni?. Oggi stesso l?associazione per i diritti umani ha formalmente inoltrato al Viminale una nuova richiesta d?incontro.


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