Welfare

Droga: Vita e il generale Ragusa

Su Vita in edicola da oggi la notizia della nomina a capo dipartimento antidroga del generale Antonio Ragusa che ha scatenato un giallo politico di giornata.

di Redazione

E’ bufera sul Dipartimento nazionale per le politiche antidroga, dove a quasi dieci giorni dalle dimissioni dello psichiatra Nicola Carlesi, la poltrona di capo dipartimento resta ancora vuota. Sembra non essere andata in porto, infatti, la nomina del generale Antonio Ragusa, anticipata proprio da Vita e poi smentita dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi ieri pomeriggio. ”Il generale del Sismi Antonio Ragusa e’ stato nominato al comando del Dipartimento nazionale politiche antidroga” scrive Vita in edicola da oggi in un articolo in cui si sottolinea che ”la scelta di affidare la supervisione delle politiche antidroga a Ragusa è stata presa direttamente dal presidente del consiglio Berlusconi poche ore prima di consegnare ufficialmente la delega sulla lotta alle dipendenza al ministro Carlo Giovanardi”. Nell’articolo di Vita anche un primo identikit che lo stesso Giovanardi aveva tracciato un paio di giorni fa: ”si tratta di un carabiniere con una lunga esperienza alle spalle. Finora ricopriva l’incarico di capo dell’ufficio selezione del personale al Sismi. In ogni caso si tratta di un tecnico privo di colorazione politica”’. Ancora, il ministro aggiungeva che nei prossimi giorni avrebbe incontrato Ragusa per concordare con lui le linee guida del suo programma. Ma l’anticipazione d’agenzia nella giornata di ieri ha provocato subito forti reazioni: la deputata diessina Livia Turco, che si occupa da tempo dei problemi delle tossicodipendenze, in un’interpellanza ha sostienuto che la sostituzione dello psichiatra Carlesi con un generale dei Carabinieri proveniente dai Servizi segreti ”dimostra come per questo governo quello della tossicodipendenza e’ solo un problema di ordine pubblico” ed esprime dubbi sul fatto che Ragusa ”abbia le giuste competenze per affrontare un tema cosi’ delicato”. ”La realta’ supera spesso la fantasia!” ha invece commentato Franco Corleone, presidente del Forum Droghe, mentre l’Aduc (associazione di consumatori) che si chiede ”dove vuole andare il Dipartimento antidroga” e quali politiche intenda perseguire, visto che ”un tecnico per un incarico prettamente politico non e’ proprio quello che si auspicherebbe”. ”Scatta la caccia al tossicodipendente”, afferma dal canto suo la deputata verde Luana Zanella, per la quale ”Giovanardi, nominando il generale Ragusa, suo uomo di fiducia, al posto di Carlesi, uomo di Alleanza Nazionale, ha dato un segnale concretissimo di cosa intendono lui personalmente e il governo per lotta alla droga”. Nel pomeriggio di ieri, però, di fronte alle polemiche è arrivato un comunicato di Giovanardi: ”Livia Turco puo’ stare tranquilla – afferma il ministro – gia’ in data 8 giugno scorso ho scritto al sottosegretario Gianni Letta per segnalargli quale impatto negativo potesse avere sull’opinione pubblica e sul mondo delle comunita’ una scelta come capo Dipartimento delle politiche antidroga di un generale dell’arma, anche se di grande esperienza e capacita’, non essendo nostra intenzione enfatizzare il versante repressivo del problema droga”. Giovanardi ha poi precisato che nel Consiglio dei ministri del 10 giugno gli è stata conferita formalmente la delega per seguire il settore delle politiche antidroga, e che quindi presenterà ”al piu’ presto al presidente del Consiglio la proposta per la nomina del sostituto del dimissionario Nicola Carlesi, non essendo stata sin qui formalizzata alcuna nomina”. A questo punto Corleone del Forum Droghe si chiede se la precisazione del ministro sia ”tesa a scaricare la responsabilita’ della scelta di Ragusa su Letta e Berlusconi, oppure se metta in discussione la nomina stessa”. Da parte nostra confermiamo interamente la notizia e le parole di Giovanardi riportate sul numero in edicola e prendiamo atto che, per fortuna, ‘l’orientamento e’ cambiato.


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