Economia
Debito, Vis: un buon inizio
Il Vis (Volontariato Internazionale Salesiano) si dice soddisfatto per i primi 40 miliardi di dollari di debito cancellati a 18 Paesi tra i piu' poveri del mondo
di Redazione
40 miliardi di dollari di debito cancellati a 18 Paesi tra i piu’ poveri del mondo – 14 dell’Africa sub-sahariana e 4 sud americani – sono sicuramente un buon calcio di inizio per una partita molto piu’ complessa: la riduzione della poverta’ mondiale ed i raggiungimento degli obiettivi del millennio. Lo sostiene il VIS (Volontariato internazionale salesiano) commentando la recente decisione dei Paesi del G8 che si sono incontrati sottto la presidenza della Gran Bretagna. Per la prima volta dopo un decennio di discussioni si interviene concretamente sulla questione del debito di Paesi che in questi anni sono stati spinti verso un’estrema poverta’, una dipendenza economica, che li ha resi ancora piu’ fragili, e soggetti all’aggiustamento strutturale che, con il taglio delle spese sociali – sanita’ ed istruzione – ha condannato all’inedia e alla morte i propri popoli. ”Sicuramente si puo’ e si deve fare di piu’- ha detto Antonio Raimondi, presidente del VIS – I debiti oggi cancellati sono solo quelli verso le Agenzie multilaterali, ma la vera sfida e’ sul debito bilaterale: quello contratto tra Stati poveri e singole Nazioni ricche. La decisione di Londra dei Ministri delle Finanze del G8 sulla cancellazione del debito, causa prima della mancanza di sviluppo di molti Stati del Sud del Mondo, in realta’ azzera solamente il 100% del dovuto dai 18 Paesi alla Banca Mondiale ed al Fondo Monetario Internazionale, mentre lascia invariato il debito verso gli Stati ricchi: il 70% dell’intero importo dovuto da ogni singolo Paese ammesso a tale riduzione. Contiamo che in tempi rapidi i rappresentanti dei Governi nazionali del G8, ad incominciare dall’Italia, abbiano il coraggio di cancellare tutti i crediti dovuti dai diversi Paesi, che sono addirittura inesigibili. E’ la poverta’ di miliardi di esseri umani la causa di quella colossale ingiustizia che rende il nostro pianeta sempre piu’ insicuro”.
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