Non profit

Rutelli sbaglia. ma Prodi dov’è?

Parlano i leader non profit filo Ds.

di Ettore Colombo

«Lo sconforto in giro c?è e si sente», riconosce Fabio Protasoni, membro della Direzione nazionale delle Acli e tesoriere del Forum del terzo settore, cattolico serenamente impegnato a sinistra nei Ds (lato Cristiano-sociali), «il senso di sfiducia di molti pezzi dei nostri mondi per lo spettacolo che i vari leader del centrosinistra stanno dando c?è e i nuovi steccati alzati tra laici e cattolici sui referendum non aiutano certo a migliorare i rapporti». Protasoni riconosce anche che «la Margherita attrae non solo appartenenze pregresse», ma si chiede ?a chi giova? lo scontro in atto tra Prodi e Rutelli: «La Margherita cerca solo visibilità e voti in più? Se è così si tratta di un progetto suicida. Servono progetti forti e credibili, nei prossimi cinque anni, non queste risse tra comari». Una critica però Protasoni la fa anche alla Fabbrica di Prodi: «Il terzo settore e le sue rappresentanze chiedono trattative vere e nel merito delle questioni. Credo che il Forum scriverà presto a Prodi per dirglielo».
Il punto cui tiene molto il portavoce – con Patriarca – del Forum, l?esponente Arci Giampiero Rasimelli , è costruire una rappresentanza sociale che, partendo dall?alleanza con i sindacati lanciata a Civitas (la ?coalizione pro welfare?) e allargandosi ora a realtà come l?Anci, sappia elaborare piattaforme negoziali e avere la forza di imporre i propri temi alla politica «chiunque sia al governo». Anche un diessino doc come Rasimelli critica la Fabbrica, dall?ottica del Forum («Ne conosciamo l?esistenza, non l?indirizzo»): «Noi vogliamo essere ascoltati, vogliamo dire cosa abbiamo da proporre noi in un incontro tra soggetti che hanno piattaforme diverse, per vedere, stante la generale insoddisfazione per l?attuale governo, se c?è accordo su come affrontare la crisi».
Sospira la presidente dell?Auser, Maria Guidotti: «L?ultima cosa che ci voleva era dividersi sui nomi invece che sui programmi. La nostra idea della politica è legata alla vita quotidiana delle persone ma se la politica prescinde da noi fa un grave errore. La Margherita mira un po? pericolosamente a riaggregare solo il fronte cattolico. Quando i Ds invitano i nostri mondi, invece, invitano tutti?». Anche la Guidotti, però, denuncia un senso di «solitudine di fronte alla politica, sinistra compresa».
Sarà per questo che Marco Granelli, presidente del coordinamento dei Csv, i centri di volontariato, preferisce volare alto e dire: «La politica rischia di inseguire solo il consenso mentre volontariato, cooperazione sociale, associazioni devono aspirare a rivendicare spazi sempre più partecipativi e autonomi». Curiosamente, la critica riecheggia quella di Zamagni: «O ci vedono con fare buonista oppure con una visione tutta economicista».

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