Welfare

Carcere. “Belli dentro”

La proiezione del "Ritorno del monnezza" (domani a Rebibbia) serve a sensibilizzare sui bambini costretti a restare in cacere fino a 3 anni con le loro madri

di Ettore Colombo

Verrà proiettato domani, presso la sezione maschile ?Rebibbia Nuovo Complesso?, il film ?Il ritorno del Monnezza?, di Carlo Vanzina. La proiezione avverrà alla presenza degli attori Claudio Amendola ed Enzo Salvi. L?evento rientra nella campagna ?Belli come il sole?, organizzata dall?Associazione ?Il Pavone? allo scopo di sensibilizzare l?opinione pubblica sul poco conosciuto problema dei bambini costretti in carcere fino a 3 anni con le loro madri; alla attività di sensibilizzazione è abbinata una raccolta fondi per realizzare progetti concreti finalizzati a fare in modo che i bambini non varchino più le porte del carcere. I fondi raccolti saranno interamente devoluti a progetti che mirano al reinserimento delle madri nella società civile, ma soprattutto al supporto di case-famiglia già operanti sul territorio nonché alla creazione di strutture alternative al carcere che possano accogliere i bambini attualmente reclusi. Per condividere con i detenuti momenti di svago e al tempo stesso di riflessione su questo problema, ?Belli come il sole? entra per la terza volta a Rebibbia (dopo i due spettacoli di teatro ? cinema ? musica ? cabaret del 10 Gennaio e 21 Febbraio scorsi). Stavolta saranno proprio Claudio Amendola ed Enzo Salvi i mattatori della giornata; ?in particolare ? affermano gli organizzatori – il primo è sempre stato percepito dai romani (quindi anche dai romani detenuti) come un personaggio pubblico, ricco e famoso si, ma che non ha mai rinnegato le sue radici e le sue amicizie ?popolari?. Per questo motivo saprà trasmettere ai detenuti la solidarietà per loro e quella per le madri che a poca distanza dal luogo dell?evento sono costrette a crescere dietro le sbarre i propri piccoli. Perché un altro mondo è possibile, un mondo in cui la libertà sia un diritto di tutti i bambini, in cui non esistano cittadini condannati dalla nascita”.


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