Formazione
Non vedenti accusano Banca Intesa e sindacati
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della onlus Apri
di Redazione
L’Associazione Piemontese Retinopatici ed Ipovedenti convoca per il giorno Mercoledì 8 Giugno, alle ore 12, presso la sede di Via Cellini 14 (secondo piano aula ?G. Garzillo?) una conferenza stampa per mettere a conoscenza gli organi di informazione delle clamorose iniziative di protesta che intende assumere per garantire anche ai non vedenti il diritto al lavoro.
Ancora una volta la nostra associazione si trova costretta a denunciare un grave ed ingiustificato attacco nei confronti dei disabili della vista: nello specifico rivolto ai centralinisti telefonici non vedenti della Banca Intesa. Due di essi sono stati infatti recentemente licenziati pur rientrando nel novero del cosiddetto ?collocamento obbligatorio? previsto e disciplinato dalla legge n° 113/85.
Ciò che ci sembra ancora più grave è determinato dal fatto che le organizzazioni sindacali (CGIL ? CISL ? UIL), firmatarie di un accordo per l?espulsione di quasi seimila lavoratori, non abbiano, in quell?accordo, posto alcuna clausola per salvaguardare, secondo quanto prevede la legge, le percentuali riservate alle categorie protette; legge 68/99.
Alcuni nostri iscritti ci hanno denunciato questa spiacevole situazione che a nostro parere contrasta con le norme che regolano quel segmento del mercato del lavoro. Infatti, lo ricordiamo a beneficio dei colpevolmente distratti, la legge 68/99 prevede che in caso di riduzione del personale i lavoratori con disabilità potranno essere licenziati proporzionalmente al numero delle effettive presenze di persone disabili in pianta organica. Ricordiamo, sempre per i colpevolmente distratti, che i centralinisti telefonici ciechi godono di una ulteriore agevolazione stabilita attraverso la legge n° 113/85. Tale agevolazione prevede che le assunzioni a copertura dei posti per centralinisti non siano legati al numero complessivo dei disabili, ma bensì al numero di centralini e linee telefoniche operanti nell?azienda.
Le organizzazioni sindacali e la Banca Intesa, hanno firmato nel 2002 un accordo sugli esuberi. In esso non è contenuto alcun riferimento alla legge 68/99 né alla legge 113/85. Le domande che la nostra associazione si è posta e pone sono le seguenti: può stipularsi un accordo che non tenga conto delle leggi vigenti? E? possibile che le organizzazioni sindacali si dimentichino di tutelare, come prevede la legge, i lavoratori più deboli come quelli disabili? E? possibile che la Banca Intesa che in pubblicità dice di voler essere la Banca degli Italiani meritandone la fiducia , colpisca così pesantemente quei cittadini italiani suoi dipendenti e disabili?
Associazione Piemontese Retinopatici ed Ipovedenti ? Via Benvenuto Cellini 14, Torino. Tel. 011/66 48 636
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