Formazione

Beslan, la verità dei miliziani

"I russi hanno aperto il fuoco". Testimonianza choc dell'unico guerrigliero sopravvissuto alla strage nella scuola di Beslan dello scorso settembre

di Sara De Carli

Nell’aula del tribunale di Vladikavkaz, Nurpasha Kulaev, unico guerrigliero ceceno sopravvissuto alla stage nella scuola di Beslan, lo scorso sttembre, sulle pagine di “Repubblica”, mette in crisi la versione ufficiale della tragedia.

Sotto accusa i servizi segreti federali, il ministro dell’interno e della difesa, la polizia, il Cremlino. Il commando dei guerriglieri sarebbe stato fatto arrivare a Beslan con la complicità della polizia e senza che i ervizi segreti muovessero un dito. La strage dei bambini, poi, non sarebbe iniziata per scelta dei miliziani, ma da una serie di errori dalle teste di cuoio russe, nel tentativo di aprire un varco per l’irruzione. Un cecchino avrebbe colpito a morte il guerrigliero che con il suo peso impediva l’innesco delle mine appese nella palestra, mentre i lanciafiamme lanicati sul tetto della struttura fece crollare la copertura e causò altri scoppi.

In lacrime i parenti delle vittime, che hanno chiesto la verità.

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