Famiglia
Tre richieste alle banche
Ezio Lannutti, leader dei consumatori vede segnali di miglioramento. Ma rilancia.
Gli scandali finanziari degli ultimi anni hanno causato anche qualcosa di positivo: le associazioni dei consumatori, tenute fuori dalla porta delle banche fino a tempi recentissimi, sono finalmente riuscite ad attivare un dialogo diretto con alcuni istituti, fuori, per una volta, dalle aule giudiziarie. I tavoli di conciliazione sui bond Cirio o sui prodotti finanziari My Way e Four You, nati sulla base di un innegabile conflitto di interessi, non hanno prodotto solo una serie di accordi con i clienti, ma anche l?espressione delle istanze della società civile, ?faccia a faccia? con la controparte, senza mediazioni.
In questa intervista Elio Lannutti, presidente dell?Adusbef, sigla di punta nel panorama italiano e membro dell?Intesa consumatori, indica le richieste fondamentali dell?associazionismo verso il sistema bancario.
Vita: I tavoli di conciliazione sono stati un primo esperimento di dialogo diretto con le banche. Come li valuta?
Elio Lannutti: L?Adusbef ha partecipato alla conciliazione sui prodotti My Way e Four You, soprattutto per aiutare i risparmiatori a portare a casa dei risultati in tempi meno biblici rispetto a quelli giudiziari. Non ce ne pentiamo, perché la maggior parte di loro ha avuto soddisfazione, anche se in misura differenziata, mentre chi ha scelto il tribunale in quasi tutti i casi è stato sconfitto. In questo caso il dialogo ha funzionato.
Vita: Le prime tre cose che chiedete alle banche.
Lannutti: Primo, modificare i contratti, trasformandoli in qualcosa di comprensibile e togliendo le troppe clausole vessatorie che ancora si nascondono tra le righe. Un solo esempio: se la banca perde un qualsiasi valore versato dal cliente, lo addebita automaticamente a lui. Secondo, i costi di chiusura del conto corrente devono scendere drasticamente, anche per favorire la concorrenza.Terzo, per nessun motivo si può chiedere a un?impresa di rientrare dal fido entro 24 ore: significa schiacciarla.
Vita: A proposito di accesso al credito, è un fronte sul quale attualmente le banche sono piuttosto dinamiche. Che cosa ne pensa?
Lannutti: è vero, si vedono alcune aperture, come la concessione di mutui ai lavoratori atipici o i progetti di microcredito. In questo caso la banca allarga il proprio mercato svolgendo anche un ruolo socialmente positivo. Ma c?è ancora moltissimo da fare, soprattutto per le imprese: deve farsi strada la cultura del finanziamento alle idee, come all?estero. La tanto auspicata innovazione passa anche attraverso questo.
Vita: Il coinvolgimento delle banche nelle imprese: oggi il dibattito è infuocato. Il credito può svolgere un ruolo di indirizzo e far crescere così l?economia?
Lannutti: Io personalmente sono per la totale indipendenza tra banche e imprese. Soprattutto nei grandi gruppi, questo porta a intrecci potenzialmente perversi, che vedono gli stessi imprenditori sedere nei cda delle imprese, e l?ombra della politica che si allunga su entrambi.
Vita: Abn Amro sta comunicando agli italiani, attraverso la pubblicità, il ruolo positivo che avrà acquisendo il controllo di Banca Antonveneta. Mi sembra un approccio trasparente, lei che cosa ne pensa?
Lannutti: Certamente è una buona idea di comunicazione, a patto che sia seguita in futuro da un?informazione chiara sulle scelte del nuovo azionista nei rapporti con i risparmiatori.
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