Volontariato

Impresa sociale, lavoro per 400mila addetti

In base ai dati di una ricerca dell'Irs il settore conta anche 16.500 aziende

di Stefano Arduini

Un settore ‘economico’ che in Italia impiega centinaia di migliaia di addetti ma che e’ quasi sconosciuto ai piu’: e’ l’impresa sociale, che in una ‘fotografia’ fatta dall’Irs nel 2004 conta 16.500 imprese che danno lavoro a piu’ di 400 mila persone, fornendo un contributo significativo all’occupazione e allo sviluppo del non profit e non solo. L’ Istituto per la ricerca sociale ha analizzato questa parte poco nota del non profit italiano, studiando le principali dimensioni economiche e sociali del fenomeno, con una ricerca realizzata insieme a Cnca, Drom e Impresa a Rete su 360 imprese sociali italiane. Il profilo che ne risulta e’ sorprendente: le imprese sociali sono la parte piu’ rilevante economicamente del Terzo Settore, hanno un fatturato medio di un milione di euro, ciascuna fa gravitare intorno a se’ 80 persone, sono sempre piu’ spesso certificate Iso (23%), stilano un bilancio sociale (49%) e hanno assunto personale di recente (59%). E, secondo quanto emerge dall’analisi, hanno davanti a se’ ancora un futuro di cambiamento. Ecco una scheda dell’ impresa sociale in Italia: IMPATTO OCCUPAZIONALE – L’ impresa sociale, che costituisce la parte piu’ professionalizzata e strutturata del terzo settore, costituisce solo il 7% delle organizzazioni non profit – che sono 221.000 – ma comprende ben il 70% dei lavoratori retribuiti. Lavorano nelle imprese sociali ben 408.796 persone retribuite (equivalenti a tempo pieno), pari all’ 1,9% dell’ occupazione complessiva italiana e al 9,6% di quella del settore dei servizi. LA QUALITA’ – Imprese sociali sempre piu’ attente al tema della qualita’: svolgono attivita’ di valutazione dei propri servizi almeno una volta all’ anno 6 imprese su 10. Il dato e’ fortemente correlato alle imprese di grandi dimensioni, con personale altamente qualificato e che operano nel settore sanitario. Ampio utilizzo di strumenti e percorsi di miglioramento della qualita’: un’ impresa su 4 e’ certificata Iso, il 70% delle imprese ha redatto o sta elaborando un bilancio sociale delle proprie organizzazioni. ANDAMENTO NEGLI ULTIMI 3 ANNI (2002-2004) – Aumento delle risorse umane: il 45% delle imprese dichiara una crescita dei retribuiti a tempo pieno, il 59% di quelli part-time. Aumento del volume delle attivita’: quattro quinti delle imprese dichiara di aver ampliato la gamma delle proprie attivita’. Andamento economico: viene confermata una forte dipendenza economica dell’ impresa sociale dall’ ente pubblico. Quattro/quinti delle entrate provengono infatti principalmente da enti pubblici. IL FUTURO – Forte incertezza: il 30% delle organizzazioni e’ sufficientemente sicura che la propria organizzazione non crescera’ economicamente il prossimo anno. L’ incertezza e’ maggiore nel centro e nel sud del Paese e tra le imprese di piccole dimensioni. Le imprese rispondono all’ incertezza del mercato fornendo servizi sempre piu’ diversificati e soprattutto costruendo partenariati e forme di co-progettazione con altre organizzazioni del settore. LE CARATTERISTICHE – Le nuove imprese sociali hanno una struttura segmentata e reticolare, impostate per moduli di lavoro autonomi, che si avvicinano sempre piu’ a una dimensione di agenzia multi-servizi, con funzioni di intermediazione tra committente e fruitore finale. Hanno strutture decisionali snelle, utilizzano forza lavoro flessibile, ma anche precaria ed esposta a turn-over frequenti, e fanno scarso ricorso a personale volontario.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA