Famiglia

La società civile a Italiafrica, fra gli stand delle associazioni

Dalle grandi come Wwf ed Emergency a piccolissime come l'associazione di studenti Kanimbambo, giro fra gli stand che per una settimana a Roma hanno accompagnato la manifestazione dedicata all'Africa

di Emanuela Citterio

Alle 19, quando comincia una pioggia battente su Piazza del Popolo a Roma, dove è in corso il concerto di Italiafrica, sono molti a trovare riparo sotto le tende delle associazioni sparse nella piazza con i propri stand. Ci sono le associazioni che da sempre portano avanti progetti di sviluppo in Africa, come le organizzazioni non governative della Focsiv, Aifo e Vis, la ong dei salesiani che ha conquistato all?Africa Claudia Koll. C?è Emergency e il Wwf, «da un anno siamo anche noi una ong», spiega Laura Ciacci dell?ufficio cooperazione di Wwf Italia. «E a livello internazionale è stata presa la decisione di concentrarsi come priorità sull?Africa aumentando gli interventi di cooperazione, non solo dal punto di vista della tutela ambientale ma anche con veri e propri interventi di sostegno alla popolazione dei molti Paesi africani in cui siamo presenti». Ma chi sono le persone che hanno frequentato in questi giorni gli stand delle associazioni non profit, che hanno aperto al pubblico i propri stand a Piazza Vittorio e Piazza del Popolo? «Da noi sono arrivati moltissimi ragazzi a chiedere informazioni per fare volontariato in Africa», dice Maria Rosaria Micale del Vis. «Già normalmente abbiamo in media mille richieste al mese di persone che vogliono partire». La strada per fare i cooperanti si aprirà per pochi, visti i tagli alla cooperazione e alle difficoltà economiche in cui versano molte ong italiane. «Molti, soprattutto universitari, cominciano a partire per il volontariato estivo» dice Maria Rosaria. «Ma richiediamo un itinerario di preparazione che dura un anno, da ottobre a giugno». A Piazza del Popolo si incontra anche padre Alex Zanotelli, intervenuto anche sul palco per richiamare l?urgenza della cancellazione del debito estero, e Daniele Moschetti, il comboniano che da tre anni lo ha sostituito nella baraccopoli di Koroghocho, dove Zanotelli è rimasto per 13 anni. È gestito da giovani lo stand del gruppo legato ai comboniani, così come quello dell?associazione Kanimambo, costituita dal gruppo di studenti dei licei romani Tasso Virgilio Mamiani e Visconti che hanno partecipato con il sindaco di Roma al progetto a favore del Mozambico, che ha portato a Saputo 100 di loro. A chi si ferma spiegano quello che stanno facendo: raccolta fondi per una scuola in Mozambico, educazione alla mondialità nelle scuole a Roma. Giovane è anche l?associazione Archiettettura senza frontiere: giovani architetti che danno una mano nella costruzione di un ospedale nelle aree più povere e senza risorse. «Con noi lavorano due architetti del Ghana», dice una ragazza «Sono loro che sanno cosa serve».


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