Non profit

ActionAid: solo 1/3 degli aiuti dei G7 arriva ai poveri

Il resto dei fondi, sono denaro fantasma. La denuncia in un rapporto che bacchetta anche l'Italia

di Carlotta Jesi

Solo un terzo degli aiuto allo sviluppo stanziati dai G8 arriva ai poveri. A denunciarlo, è la charity Action Aid International che nel rapporto “Real Aid” presentato il 27 settembre. Sessanta pagine di pesanti accuse ai governi dei Paesi più industrializzati, tra cui quella di gonfiare le cifre dei loro stanziamenti contando due volte le cancellazioni di debito estero. I dati rilevati da Action Aid sono impressionanti: nel 2003, l’aiuto allo sviluppo dei G7 ammontava a 69 miliardi di dollari, ma la maggior parte di questi erano aiuti fantasma. Qualche esempio? 4.9 miliardi di dollari non erano destinati alla lotta alla povertà, 9.4 sono stati contati due volte come cancellazione del debito, 13.8 sono stati spesi in progetti di assistenza tecnia. I Paesi che meno aiutano il sud del mondo in percentuale di aiuti che arriva effettivamente ai destinatari dichiarati? Stati Uniti e Francia: 86 cents su ogni dollaro americano se ne va in aiuti fantasma e solo l’11% dell’aiuto allo sviluppo francese è un aiuto reale considerato che il Paese stanzia 2 miliardi di dollari l’anno per l’assistenza tecnica, 0,5 miliardi di dollari per gestire il flusso di rifugiati in patria e che il 4% del suo aiuto allo sviluppo è rappresentato dalla cancellazione del debito che non prevede un reale stanziamento di fondi. E l’Italia? In termini di aiuto allo sviluppo reale che arriva a destinazione l’Italia non è messa male, si attesta su una percentuale del 55%, spiega Action Aid «Ma la scarsità delle risorse che destina, e il basso livello di impegno, la collocano in fondo alla classifica dell’aiuto reale».


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