Non profit

Donazioni, le imprese non vogliono più stare alla porta

Parla Fiona Alldridge .In questa intervista spiega come internet sia il futuro e il rapporto tra associazioni e aziende stia mutando. (di Maddalena Bonicelli )

di Redazione

La Fiona Alldridge, fund raiser inglese specializzata nel corporate, ha lavorato per 10 anni per Unhcr sezione inglese, oggi vive in Francia, da dove svolge attività di consulenza in tutta Europa. Il suo intervento al corso di Principi e tecniche di fund raising di The Fund Raising School, coordinato da Francesca Zagni, è stato l?occasione per intervistarla. E&F: Lei viene da un Paese che ha fatto scuola in fatto di fund raising. Quali sono le tendenze più innovative in atto? Fiona Alldridge: è sempre difficile stabilire dei parametri in questo senso: tecniche e strumenti che funzionano in alcuni Paesi non necessariamente danno gli stessi risultati in altri. Penso che in generale in Europa lo strumento più utilizzato sia ancora oggi il direct mailing, che coinvolge in primo luogo il mercato dei privati cittadini. Per quanto riguarda il Regno Unito – che è forse un po? indietro rispetto agli Stati Uniti – qualche anno fa quello del direct mail è diventato un mercato saturo, per cui si sono cercate strategie di coinvolgimento diverse, come ad esempio il face to face, la raccolta fondi di strada. In altri Paesi europei che sono qualche anno indietro rispetto al livello di esperienza del Regno Unito, come la Francia o l?Italia, il direct mailing è sicuramente ancora lo strumento più utilizzato e che porta maggiori risultati in termini di risposta. E&F: Oltre agli strumenti che possiamo definire ?classici?, quali sono quelli più innovativi? Alldridge: Un ruolo sempre più importante lo stanno acquisendo quelli che sono chiamati i new media, e tra questi soprattutto internet. Avere un sito permette di raggiungere fasce di pubblico sempre più ampie in tutto il mondo. Le organizzazioni stanno comprendendo velocemente il valore di internet come strumento di raccolta fondi: è semplice, implica bassi costi e raggiunge un vasto pubblico. Alcune organizzazioni non profit stanno avendo risultati molto significativi. Questo tipo di comunicazione avrà un ruolo sempre più importante, non solo per la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio attraverso nuovi strumenti, ma anche rispetto a come le organizzazioni comunicano loro stesse, quale immagine riescono a dare di sé: avere un sito permette all?organizzazione di dare un?immagine molto diretta del suo stile, dei suoi valori, del suo modo di lavorare. E&F: Questo per i privati cittadini. E per le imprese? Alldridge: Per loro gli strumenti di coinvolgimento si stanno trasformando, passando dall?utilizzo della sponsorizzazione episodica verso forme di coinvolgimento più complesse e durature nel tempo. Oggi le imprese cercano sempre più rapporti continuativi con l?organizzazione. Si tratterà di costruire relazione sempre più simbiotiche, considerando in modo approfondito cosa l?organizzazione può ricevere dall?impresa, ma anche cosa a sua volta può dare all?impresa. E&F: Che consiglio darebbe a chi vuole diventare un fund raiser? Alldridge: Penso che due siano i principali consigli da dare a chi vuole intraprendere questa professione: in primo luogo se si vuole diventare un buon fund raiser bisogna essere disposti a ?vendere? la propria causa, a negoziare, e soprattutto a chiedere denaro ad altri. Se non ci si sente a proprio agio in questo ruolo o se si prova imbarazzo, è meglio tentare altre strade. L?altro consiglio importante è scegliere in quale area specifica si intende specializzarsi. È difficile essere un fund raiser ?generalista?, si finisce per far un po? di questo e un po? quello senza essere in grado di raggiungere risultati significativi, e senza poter offrire grandi prospettive al proprio cliente. è meglio specializzarsi nella raccolta fondi verso uno specifico mercato, sia quello delle imprese o fondazioni, oppure degli individui, piuttosto che degli enti pubblici e approfondire tecniche, strumenti e segreti della relazione con uno di questi interlocutori in particolare. E&F: Questo comporta anche un diverso coinvolgimento del donatore? Alldridge: Il vero segreto sta nel ?mettersi nei suoi panni?. Intendo dire che prima di scrivere una lettera, di fare una telefonata, di fissare un appuntamento bisogna considerare con molta attenzione due aspetti: il primo è cercare di chiarire a noi stessi perché la nostra organizzazione è diversa da tutte le altre dello stesso settore, ?cosa abbiamo di speciale? per indurre il donatore a dare a noi il suo supporto piuttosto che ad altri. è importante mettersi nei suoi panni, pensare in anticipo quali potrebbero essere le sue domande ed essere preparati a rispondere. L?altro aspetto ha a che fare con la capacità di pensare sempre nel modo più creativo possibile: è importante non rivolgere al donatore solo le richieste più ovvie, perché ci sono diverse tipologie di risorse che le persone possono donare oltre a quelle economiche, voglio dire il loro tempo, il loro aiuto come volontari, le loro abilità, le loro competenze professionali, i loro consigli. Un corso Essere trasparenti per essere convincenti I prossimi 7 e 8 luglio c?è un?occasione per approfondire le tematiche attuali del fund raising. Comunicare il valore. Il Bilancio di missione per le organizzazioni non profit: questo è il tema del corso che approfondisce il tema della rendicontazione sociale per le organizzazioni non profit e analizza il bilancio di missione quale strumento distinto sia dal bilancio contabile che dal bilancio sociale delle strutture profit oriented. Si rivolge ad operatori di organizzazioni non profit e di pubbliche amministrazioni, studenti, liberi professionisti che ricoprono o intendono ricoprire ruoli di responsabilità nelle aree comunicazione e fund raising, pianificazione e controllo strategico, amministrazione e contabilità. Info: The Fund Raising School – tel. 0543.62327 aiccon@spfo.unibo.itwww.fundraisingschool.it Il nuovo direttivo dell?associazione Il nuovo quattro più quattro Assif – Associazione italiana fund raiser, Forum del terzo settore e Summit della Solidarietà hanno siglato, lo scorso 7 maggio, il loro impegno per la promozione del Codice etico della raccolta fondi elaborato da Assif. Nella medesima occasione si è svolta l?assemblea dei soci di Assif, con la nomina del nuovo consiglio direttivo dell?associazione. Dopo tre anni di lavoro che ha portato all?elaborazione del Codice etico, Rossano Bartoli (Lega del Filo d?Oro) e il vice presidente Paolo Giganti (WWF) passano il testimone a tre nuovi membri, in un direttivo che vede una perfetta parità tra donne e uomini: Niccolò Contucci (Comitato Telethon Fondazione), Antonella Giacobbe (Msf), Beatrice Lentati (Studio Lentati), Alberto Masacci (Good-will), Giangi Milesi (Cesvi), Emilia Romano (Unhcr), Paolo Venturi (Aiccon), Francesca Zagni (Fondazione per il cuore).

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