Volontariato

Manifesto per un etica delle risorse in sanit

Il manifesto presentato oggi a Milano

di Redazione

La sanita’ costa ‘cara’ al Belpaese. Dal ’95 al 2003 la spesa sanitaria e’ cresciuta del 67,99%, passando da 48.136 a 80.864 milioni di euro, con un aumento superiore a quello del costo della vita. La voce piu’ onerosa riguarda gli ospedali, con il 52,35% della spesa, il 29% e’ appannaggio di altre prestazioni sanitarie mentre i farmaci incidono in media di circa il 13%. Cifre da capogiro, che pongono il mondo della sanita’ di fronte ad una sfida: coniugare cure con sostenibilita’ finanziaria. Una possibile via d’uscita arriva dal nuovo ‘Manifesto per il governo delle risorse in sanita’, presentato oggi a Milano e firmato per ora da 19 professionisti, in rappresentanza del mondo scientifico, accademico, delle istituzioni, dell’industria, dell’associazionismo e del giornalismo. Ideatore dell’iniziativa, Alberto Scanni, direttore dell’Oncologia medica del Fatebenefratelli di Milano, convinto che ”non si puo’ operare solo sulla spesa farmaceutica, ma bisogna lavorare su tutto il sistema. E non c’e’ tempo da perdere”. Il Manifesto propone delle linee guida in cinque punti (redistribuzione delle risorse; appropriatezza dei servizi erogati; fare sistema e gioco di squadra; partnership tra strutture sanitarie e industria; informazione corretta e completa) il cui sviluppo e attuazione, come spiega Scanni, ”potrebbe consentire di trovare modelli di coesistenza tra i vincoli economici e le necessita’ dei malati”. Con una novita’: i cittadini potranno controllare l’esatta applicazione delle linee guida, ma anche esserne protagonisti firmando la loro adesione sul sito www.eticainsanita.it. Insomma, gli esperti ricordano che l’allungamento della vita media e la crescita dei bisogni di salute, hanno letteralmente fatto esplodere i budget. ”Ma il problema non si risolve operando unicamente sulla spesa farmaceutica, che incide solo in piccola parte – dice Scanni – anche perche’ un corretto utilizzo dei farmaci di ultima generazione consente un risparmio non indifferente nelle ospedalizzazioni. I nodi cruciali sono la redistribuzione delle risorse e l’appropriatezza dei servizi erogati, in modo da ridurre gli sprechi. Chiudendo le strutture obsolete e investendo in prevenzione e informazione corretta, si recuperano fondi da convogliare nella cura di patologie importanti”.


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