Volontariato

Boicottate l’isola delle ipocrisie

Una voce controcorrente: Claudio Camarca.

di Carlotta Jesi

«Boicottate Lampedusa, è l?unico modo per riuscire a fermare le violazioni dei diritti dei clandestini compiute sul suo territorio». Claudio Camarca, scrittore e regista cinematografico molto attento ai problemi dell?immigrazione, va controcorrente. Fare disobbedienza civile, sulla più famosa delle isole pelagie, è inutile: «Protesti un po?, inascoltato, e poi finisci in un ristorante sul mare a mangiare il guazzetto di magrebino». Vita: Scherza, vero? Claudio Camarca: Neanche troppo. Ho appena scritto un racconto su un gruppo di pescatori di Lampedusa che butta le reti al largo per pescare i clandestini, li issa a bordo, li uccide a bastonate come si fa coi tonni e poi li vende ai ristoranti sul porto. Ma la realtà non è molto diversa: che fine pensate facciano i clandestini morti in mare? Se li mangiano i pesci, gli stessi pesci che i ristoratori ti servono in guazzetto. Vita: Se la disobbedienza civile è inutile, boicottando Lampedusa cosa si ottiene? Camarca: Di costringere gli isolani a ribellarsi contro la politica del governo su questi centri. Isolani che, parliamoci chiaro, campano di turismo, ma anche di Cpt. Vita: Di Cpt? Camarca: Prima che ci fosse, Lampedusa lavorava due, tre mesi al massimo, durante l?estate. Oggi, invece, 12 mesi l?anno. Perché il personale del Centro di detenzione mangia e dorme nei suoi alberghi. Perché lo stesso fanno Carabinieri e Guardia di finanza, la cui presenza sull?isola è quadruplicata per far fronte agli sbarchi. Perchè, oltre a una retta di oltre 40 euro per ogni clandestino, lo Stato paga illuminazione elettrica e sistema di fognature. E poi ci sono i giornalisti di stampa e tv, grazie a cui il nome di Lampedusa ha fatto il giro del mondo. Vita: Come pubblicità negativa, però. Camarca: Come pubblicità. In molti articoli sull?isola, del Cpt neanche si parla. Questa storia degli isolani che subiscono gli sbarchi, che non possono fare nulla per i clandestini, a me ricorda quella dei treni invisibili che correvano verso i lager nazisti: come si può non vedere uno sbarco, o un rimpatrio di massa, in pieno giorno?


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