Cultura

Immigrazione: naufragio nel canale di Sicilia. Forse 14 i morti

Undici superstiti giunti a Lampedusa. Il sindaco "Al cimitero non c'è più posto"

di Paul Ricard

Sono giunti a Lampedusa il ”Tirana” e l’ ”Elios”, i due pescherecci della flotta di Mazara del Vallo che hanno soccorso ieri pomeriggio i clandestini coinvolti in un naufragio a 60 miglia dalle coste libiche. Dal ”Tirana” sono sbarcati gli 11 superstiti della tragedia, poi accompagnati nel centro di prima accoglienza dell’isola. L’ ”Elios” trasportava invece i cadaveri delle due vittime recuperate fino ad ora, che sono stati composti nelle bare e trasferiti momentaneamente nell’obitorio dell’isola. Il sindaco di Lampedusa, Bruno Siragusa, ha infatti dichiarato che per loro ”non c’e’ posto nel cimitero”. Un barcone di clandestini, infatti, e’ naufragato nel Canale di Sicilia, a 60 miglia dalle coste libiche e a circa 155 miglia a sud di Lampedusa. Secondo le prime informazioni, fornite via radio da alcuni pescherecci, sarebbero gia’ stati recuperati i cadaveri di due persone e tratti in salvo altri 11 immigrati. Il naufragio sarebbe avvenuto ieri sera; non si conosce ancora il numero esatto dei clandestini che erano sul barcone. I primi soccorsi sono stati prestati da due pescherecci italiani della flotta di Mazara del Vallo: l’ ”Aries”, che ha recuperato i due cadaveri, e il ”Tirana”, che ha tratto in salvo gli 11 superstiti. Nella zona, che ricade sotto il controllo ricerche e soccorso delle autorita’ libiche, sta tuttavia operando un’ unita’ della Marina Militare, con un elicottero, per la ricerca di eventuali dispersi. Secondo le prime informazioni fornite a gesti dagli 11 superstiti all’ equipaggio del ”Tirana”, sulla carretta erano imbarcati 27 extracomunitari. Due cadaveri sono stati recuperati dal peschereccio ”Elios” (e non ”Aries” come comunicato in un primo momento). All’appello mancherebbero dunque altre 14 persone. Gli immigrati, tra i quali non vi sarebbero donne e bambini, viaggiavano su una piccola imbarcazione di cinque metri di lunghezza che si sarebbe rovesciata a causa di un’onda anomala. Al naufragio, avvenuto alle 16.30, hanno assistito i marinai dei due motopesca, che sono subito intervenuti per prestare soccorso. Dopo l’allarme lanciato via radio dai pescherecci italiani, nella zona si e’ diretto il pattugliatore ”Vega” della Marina Militare, in servizio di perlustrazione nel Canale di Sicilia. L’unita’ e’ impegnata, insieme all’elicottero che ha in dotazione, nelle operazioni di ricerca dei dispersi. La segnalazione e’ stata girata anche alle autorita’ libiche, visto che la zona del naufragio ricade sotto la loro responsabilita’.


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