Non profit
B. Intesa e F.Cariplo investiranno 9 mln nel Progetto Malawi
L'inziativa sarà realizzata in collaboraione con il governo dello stato africano, la Comunità S.Egidio, Scout, Save the Children e Cispe
Banca Intesa, Fondazione Cariplo in collaborazione con la Comunità di Sant?Egidio, Save the Children, Scout e Cispe il governo del Malawi hanno sottoscritto questa mattina a Roma l?accordo Project Malawi. Per la prima volta due protagonisti dell?economia – la principale banca e il più grande ente non profit italiano – uniscono i loro sforzi a quelli delle migliori organizzazioni non governative per lanciare un originale progetto-Paese di lungo periodo in Africa. Obiettivo limitare il contagio dell?Aids, grazie a una strategia integrata in quattro punti per sostenere lo sviluppo sociale ed economico. Ogni azione è affidata ad un?organizzazione specializzata e già operante in Malawi.
?La Fondazione Cariplo?, ha spiegato il presidente Giuseppe Guazzetti, ?considera la riduzione dei divari tra il Nord e il Sud del mondo uno dei suoi obiettivi prioritari. A questo scopo ha avviato già nel 2002 il bando ?Creare partnership internazionali per lo sviluppo?, attraverso il quale sono state finanziate numerose iniziative all?estero. Da allora ad oggi stati sostenuti circa 160 progetti con oltre 11 milioni di euro; nello specifico lo scorso anno i progetti realizzati in partneship sono stati 57. Project Malawi, presentato oggi, si distingue anche per la sua capacità di raccogliere, attorno allo stesso tavolo, più attori impegnati sullo stesso fronte, per il raggiungimento di un obbiettivo comune realizzando così una collaborazione concreta tra le diverse componenti in campo?
Una speranza media di vita tra le più basse di tutta l?Africa ma che l?AIDS fa scendere ancora fino a 38 anni. Si è già vecchi quando da noi si è ancora ragazzi. Il 15% della popolazione affetta dal virus dell?Aids. La diffusione verticale madre-figlio del contagio fa nascere ammalati 11 bambini su 100. Scuole e uffici che si svuotano per mancanza di quadri. Gli orfani che devono lasciare la scuola e andare nei campi. Le pratiche tribali che perpetuano il contagio anche alle vedove. È la situazione del Malawi, uno dei 15 paesi più poveri del mondo.
L?intervento centrale combatterà la trasmissione verticale madre-figlio dell?Aids, e sarà svolto dalla Comunità di Sant?Egidio attraverso il protocollo D.R.E.A.M. (Drug Resources Enhancement Against Aids and Malnutrition). Dream si basa su un approccio diagnostico-terapeutico di qualità pari a quella in uso con successo in Occidente, e che ha già dato importanti risultati nel vicino Mozambico. Le tre azioni di supporto a Dream sono rivolte all?aiuto agli orfani (affidata a Save the Children), all?educazione e prevenzione (a cura delle reti scout del Malawi) e alla sviluppo locale (sotto la responsabilità di Cisp). Un milione di orfani che distrugge il tessuto sociale del paese. La scarsa informazione sulla malattia inquinata da leggende popolari che spesso aumentano la circolazione del virus (unirsi a una vergine ?guarisce? dal contagio, le vedove dei malati di AIDS vanno ?purificate? da un guaritore). La mancanza di mezzi economici per le attività più minute. Ecco il secondo piano di intervento.
Project Malawi debutterà con un progetto pilota nell?area di Blantyre, nel sud del Paese, dove, entro il giugno 2006, verranno allestiti un laboratorio di biologia molecolare e un centro di salute per lo screening delle donne in gravidanza, la distribuzione dei farmaci anti-retrovirali e il monitoraggio dei malati. In parallelo all?azione sanitaria, saranno creati un centro di assistenza per gli orfani, un centro di consulenza per la microfinanza a sostegno delle famiglie colpite dall?Aids e verrà lanciata la campagna di prevenzione a cura degli Scout. Nei due anni successivi il progetto coprirà la maggior parte dei distretti del Malawi in stretta collaborazione con il Governo democratico malawiano. Banca Intesa e Fondazione Cariplo hanno già stanziato tre milioni di euro a favore di Progetto Malawi. In base ai risultati raggiunti, il finanziamento potrà salire fino a 9 milioni di euro in 3 anni, cui si aggiungeranno altre risorse attraverso il cofinanziamento internazionale e originali iniziative di fund raising in Italia.
Il progetto sarà monitorato dalla Fondazione Cariplo (anche attraverso le Fondazioni Giordano dell?Amore). Per garantire la necessaria trasparenza, i risultati saranno resi pubblici in due appuntamenti l?anno con i media e diffusi in tempo reale su Internet. I promotori del Progetto Malawi opereranno insieme secondo una pratica di efficienza e buona organizzazione, ma nella certezza che intervenire oggi in Africa contro l?epidemia di Aids non è solo un?operazione umanitaria a favore di popolazioni sfortunate: è anche un contributo alla stabilità del nostro pianeta e al prestigio globale del nostro paese. Progetto Malawi vuol diventare un laboratorio di intervento in cui culture e approcci diversi al tema della sanità e dello sviluppo convergano insieme per un risultato straordinario.
?La qualità dell?intervento sull?Aids svolto dalla Comunità di Sant?Egidio, riconosciuta dall?OMS come una delle migliori esperienze sinora realizzate in Africa e l?approccio integrato di Project Malati?, ha detto l?ad di Banca Intesa Corrado Passera, ?ci rendono fiduciosi di poter contribuire allo sviluppo di un Paese in condizioni estreme. Cure d?avanguardia, educazione, presidio dei bambini nelle loro comunità e microfinanza: sono gli strumenti sinergici alla base di un intervento di lungo respiro. Project Malawi segna un momento importante della nostra crescente collaborazione con Fondazione Cariplo e ci offre il privilegio di lavorare con quattro organizzazioni che in Africa stanno ottenendo eccezionali risultati?.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.