Sostenibilità

WWF presenta Libro Bianco sui Parchi

Servono più strumenti per pianificare, gestire e misurare i risultati: finanziamenti, competenza, piani operativi, analisi e progetti sul campo.

di Francesco Agresti

Nella Giornata Europea dei parchi il WWF lancia il Libro Bianco sulle Aree protette, uno strumento propositivo ma anche di denuncia di quello che ancora manca al sistema delle aree protette italiane per raggiungere la loro missione fondamentale: proteggere la biodiversità. ?La funzione strategica delle aree protette, difendere habitat, animali e piante, richiamata a livello internazionale da organismi quali Unep, Iucn, rischia di essere persa di vista ? ha dichiarato Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia – Sono i numeri a parlare e dimostrano che alla maggior parte dei parchi mancano quegli strumenti fondamentali per pianificare e gestire al meglio la natura da proteggere. C?è tanta strada da fare, insieme alle popolazioni locali e con l?aiuto degli organi istituzionali preposti alla difesa della natura. Il Libro Bianco è uno strumento propositivo perché un?associazione ambientalista che fa? conservazione a livello internazionale deve ricordare questo compito. Quello che emerge è che rischiamo di perdere per sempre quello che la natura ci offre: foreste, fiumi, animali, coste, fondali incontaminati. Nel Belpaese sono presenti oltre un terzo delle specie animali distribuite in Europa e quasi il 50% della flora europea su una superficie di circa 1/30 di quella del continente. Insomma, la forza della natura, il richiamo dei parchi, la wilderness che tutti cerchiamo rischia di svanire a danno dello stesso turismo, un?attività importantissima per mantenere e valorizzare i parchi italiani e che proprio il WWF sta promuovendo anche in questi giorni con la Settimana dedicata ai Parchi. Per primi il WWF negli anni ?90 ha lanciato una Campagna per i parchi ?Da vincolo ad opportunità?. Siamo dunque consapevoli dell?importanza della promozione del territorio e di tutto quello che vi si produce, ma queste attività deve essere strettamente funzionale e connessa all?azione di conservazione della natura. Basta leggere i verbali dei Consigli direttivi dei parchi per rendersi conto che l?argomento ?conservazione della natura? è assolutamente secondario rispetto a numerose altre questioni che i parchi affrontano in modo similare agli enti locali e alle agenzie di sviluppo. Laddove conservazione e turismo sono andati a braccetto le cose hanno funzionato, come nel caso delle Dolomiti Bellunesi. Per questo abbiamo anche stilato 12 proposte operative: tutte assieme metterebbero in moto finanziamenti e posti di lavoro almeno per i prossimi decenni. Un altro problema è quella della scelta delle aree da tutelare che ha finora trascurato ambienti importanti per la biodiversità. La maggior parte dei parchi italiani si trova nelle zone montane mentre mancano all?appello le aree costiere e i sistemi umidi, come lagune, laghi e fiumi, gli habitat più minacciati al livello planetario. Pensiamo alla laguna veneta, al sistema degli stagni sardi e allo stesso Delta padano?. Il Libro Bianco analizza i 23 parchi istituiti, oltre al Parco nazionale della Val d?Agri e Lagronegrese in attesa di provvedimenti attuativi. Il WWF avanza anche 12 proposte operative, strumenti che rimetterebbero i parchi sulla giusta rotta, come la realizzazione della Carta della Natura e del Piano nazionale della Biodiversità, la programmazione su scala ecoregionale, l?organizzazione di sistemi di valutazione dell?efficacia e dell?efficienza di gestione, risorse finanziarie adeguate, piani di gestione completati, sorveglianza efficacie, formazione del personale dirigente e amministrativo e operativo, scelta degli amministratori con indirizzo di competenza, censimento della biodiversità animale e vegetale. Lungo purtroppo il ?cayer des doleances?: carenza di gestione (8 enti non hanno presidente, 6 sono commissariati, 6 non hanno consiglio direttivo, 2 non sono ancora attivati, quasi tutti gli enti sono privi di direttori). E poi il triste capitolo del Commissariamento, 4 su 6 sono affidati alla stessa persona, il direttore della Conservazione della Natura del Ministero dell?Ambiente (Appennino tosco-emiliano, Foreste Casentinesi, Monti Sibillini, Aspromonte); i due tentativi di commissariamento che hanno riguardato lo stesso Parco Cilento-Vallo di Diano, sono stati sospesi dal TAR su ricorso del Presidente dell?Ente e del Consiglio direttivo. I due commissari erano un costruttore e lo stesso Direttore del Ministero. Anche all?Arcipelago Toscano, confermato il commissario sebbene una sentenza del TAR ne avesse annullato la nomina. Altra nota dolente è la scelta, che dovrebbe essere strategica, dei nuovi Presidenti: le recenti nomine hanno riguardato persone estranee al mondo dei parchi e della conservazione della natura mentre la loro funzione dovrebbe essere rappresentativa, al di sopra degli interessi locali e con una esperienza consolidata nel campo della tutela e della valorizzazione del patrimonio naturale o comunque con un cultura ambientalista riconosciuta. Carenze anche per gli ?strumenti? funzionali dei parchi: 6 aree sono senza Consigli direttivi (di cui 4 anche commissariati): tra questi il parco del Gennargentu che nonostante sia stato istituito per legge, non è ancora operativo. La richiesta del Ministro dell?Ambiente di abrogare il decreto istitutivo, affiancata dalla Regione Sardegna, non solo è stato un errore strategico, ma anche di procedura, visto che non si può abrogare un decreto del Presidente della Repubblica. Il WWF nel Libro Bianco ha dedicato un capitolo a questo parco nel quale viene soprattutto confermata l?importanza delle comunità locali non solo in fase propositiva ma anche in quella operativa. Direttori, ovvero, i vertici del parco: solo 3 su 23 hanno direttori regolarmente in carica: per gli altri c?è una situazione confusa, eterogenea, senza sviluppi sicuri. Si va avanti con incarichi temporanei, a coinvolgimenti di tecnici facenti funzioni ed altri artifici che non garantiscono una qualità e una continuità di gestione. Così? i parchi rischiano di annichilirsi. Altro dato significativo: se la nomina delle associazioni ambientaliste negli Enti parco dovrebbe essere rappresentativa di figure storiche e qualificate e di significativo impatto sul territorio questo non sta avvenendo: tra le 15 associazioni tra cui vengono pescati i rappresentanti per i parchi, mancano proprio quelle che hanno esperienza diretta di gestione delle aree protette e di salvaguardia come Italia Nostra e LIPU. Ma il capitolo più triste riguarda i finanziamenti: il grafico mostra una linea in caduta verticale, a fronte dell?istituzione di 8 nuove aree protette nazionali che avrebbero dovuto richiamare un aumento di fondi. Nel 2005 sono stati stanziati 57.851.000 euro con un taglio sensibile di 1 milione di euro, rispetto a quanto previsto per il 2005 nella Finanziaria 2004, ammontante a 58.672.000 euro. L?ulteriore riduzione decisa quest?anno si arriva ad una contrazione progressiva dei finanziamenti destinati alle aree protette di 4 milioni di euro: nel 2001 lo stanziamento ammontava a 62.491.284 euro. C?è da segnalare che già nei primi atti di insediamento del Governo in carica, con l?art. 21 della Legge finanziaria 2002 si decise il primo taglio del 10% di questa voce. E l?Europa cosa ne pensa? La Rete Natura 2000, cioè, quel sistema adottato nella Comunità per rendere omogeneo la gestione del sistema interconnesso di aree naturali ricadenti nel suo territorio per conservare il patrimonio più significativo di biodiversità, soffre di ritardi e difficoltà. Il 17% del nostro territorio sarebbe destinato ad essere tutelato come SIC (sito di importanza comunitaria) ma la Rete è stata confermata solo in parte. A parte positivi incontri e seminari ?biogeografici? siamo in ritardo e il rischio quello di vedere ?chiudere la partita? in fretta lasciando fuori aree importanti. Stessa storia per le ZPS (Zone di protezione Speciale) ancora in numero insufficiente, tanto che l?Italia a già ricevuto una procedura d?infrazione da parte dell?Unione Europea. Il Libro Bianco, riporta anche alcuni casi emblematici che mettono in mostra luci ombre del sistema nazionale di aree protette. Parco nazionale del Pollino, Parco nazionale della Maiella, Parco nazionale dell?Arcipelago Toscano, Parco Nazionale dello Stelvio Parco nazionale del Circeo, tutti con storie che si riassumono in un concetto solo: ai parchi servono attenzione, competenza, risorse sufficienti, promozione. Il WWF ha anche dedicato dallo scorso weekend una SETTIMANA DEDICATA AI PARCHI che si prolungherà fino al 29 maggio, con eventi in tutta Italia: la presentazione del progetto LAPIS, il primo Laboratorio per le aree protette italiane e lo sviluppo sostenibile presso la Riserva Naturale di Penne-Oasi WWF in Abruzzo, nato grazie alla collaborazione tra Regione Abruzzo, Provincia di Pescara, Comune di Penne, WWF Italia e Cooperativa Cogecstre; la promozione e la visita delle Fattorie del Panda, formule di turismo sostenibile promosse insieme agli agriturismi all?interno dei parchi, in rete col WWF, una formula già adottata da anni dal WWF francese con il Gìte Panda; dal 19 al 21 maggio alla Riserva Marina di Miramare-Oasi WWF (Trieste) meeting internazionale dei rappresentanti delle aree protette di 11 paesi del Mediterraneo sul tema ?Comunicazione, educazione e sensibilizzazione all?ambiente?) nell?ambito di MedPAN (Mediterranean Protected Area Network) un ambizioso piano di cooperazione e sviluppo delle relazioni tra realtà protette di diversi paesi;fino al 29 maggio una campagna di informazione sulle aree protette e Oasi destinata ai passeggeri dei mezzi pubblici della capitale; grazie all?accordo tra WWF e ATAC, l?azienda trasporti romana metterà a disposizione un circuito di 300 autobus che veicoleranno la campagna del WWF per i parchi attraverso display posti all?interno delle vetture; domenica 29 maggio sono previste inoltre due aperture speciali delle Oasi WWF di Burano e Orbetello (Toscana) Tor Caldara e Macchiagrande (Lazio), con visite guidate e altre iniziative che saranno gratuite per gli abbonati ATAC in possesso di metrebus card. Dal 23 al 29 maggio ?Festa dell?altro mondo-sui sentieri d?Africa? nel CREDIA (Centro di Ricerca Educativa del WWF nel Parco dei Monti Sibillini) dedicata alle aree protette dell?Ecoregione Mediterraneo. E proprio oggi, per festeggiare la Giornata Europea dei Parchi, il 24 maggio nella Riserva Naturale di Monticchie, in Lombardia, presentazione del progetto LIFE per l?habitat di ardeidi e anfibi, a conclusione di 3 anni di lavori di riqualificazione degli ambienti della riserva naturale e di attività educative. L?area è nella rete europea dei SIC, siti di importanza comunitaria. Uno SPECIALE PARCHI è stato pubblicato sul settimanale VITA: l?inserto ECOMONDO curato dal WWF è dedicato interamente alla politica delle aree protette, compreso un confronto sullo stato di salute dei parchi italiani tra il prof. Alessandro Pignatti, docente di Ecologia a La Sapienza di Roma e il direttore generale del Servizio Conservazione Natura, Aldo Cosentino.


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