A Care International, l’ organizzazione umanitaria per cui lavora Clementina Cantoni, sono ”estremamente preoccupati per il protrarsi del sequestro” e, anche oggi, rinnovano la richiesta di rilascio della loro volontaria. ”Chiediamo che venga liberata prima possibile”, dice a Kabul Beatrice Spadacini, addetta stampa di Care. ”Quello che stiamo facendo – spiega, parlando con i giornalisti durante una manifestazione di vedove – e’ cercare di far conoscere il piu’ possibile quanto Clementina ha fatto e sta facendo per il popolo dell’Afghanistan, in particolare per le vedove. Il lavoro che svolge in questo Paese e’ essenziale, sta portando avanti uno dei progetti piu’ importanti di Care, un’ organizzazione che e’ in Afghanistan ormai da trenta anni”. ”Siamo preoccupati – aggiunge – per i tempi che sembrano allungarsi. Si pensava potesse risolversi prima, invece e’ passata gia’ piu’ di una settimana. Veniamo tenuti costantemente informati – dice ancora Spadacini – e ci affidiamo alle trattative condotte dal Ministero dell’Interno afgano e dall’ambasciata italiana. Noi non ci intromettiamo: per Care la cosa piu’ importante e’ che venga rilasciata Clementina prima possibile”.
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