Welfare

Notiziario Affari sociali del 12 giugno

Lavoro per gli immigrati: sempre più verso la regolarizzazione

di Redazione

Sono pochissimi gli immigrati che trovano lavoro attraverso i canali istituzionali in Italia. Secondo l?indagine svolta su un campione di 230 famiglie dal Dipartimento per gli Affari sociali, quasi il 75 per cento degli intervistati non ha trovato occupazione attraverso le agenzie per la ricerca del lavoro e solo il 7 per cento si è rivolta a un ufficio di collegamento. Lo studio ha messo in luce però una tendenza alla regolarizzazione degli immigrati: attualmente sono occupati in modo regolare il 64,5 per cento, e stabile il 67 per cento. I disoccupati ammontano al 16,2 per cento, mentre gli immigrati che lavorano in nero sono il 17,8 per cento degli intervistati. Quest?ultima percentuale è in netto calo rispetto alla prima occupazione. Il primo lavoro svolto in Italia dagli immigrati, secondo l?indagine, è stato per il 61,9 per cento al nero. Per quanto riguarda le richieste di lavoro per immigrati: la maggiore viene dal nord Italia (46,5 per cento), segue il centro col 18,5 per cento e infine il sud con l?8,8 per cento. Un indagine sul lavoro del Das Il lavoro è il motivo principale che spinge alla migrazione. La relazione del Dipartimento per gli Affari Sociali ?La qualità della vita delle famiglie immigrate in Italia? ha esaminato questo aspetto attraverso un campione di 230 famiglie immigrate nel nostro paese. I risultati indicano che il titolo di studio degli intervistati è medio-alto; il 41,6 per cento infatti ha un diploma si scuola media superiore mentre il 14,4 per cento è laureato. In Italia però queste persone svolgono per lo più lavori manuali non qualificati (34,5 per cento), qualificati (12,6) o impiegati di basso livello (10,1 per cento). Il 16, 7 percento ha dichiarato di essere disoccupato, di questi il 42 per cento proviene dal Medio Oriente. Un particolare: l?13,5 per cento svolge attività di piccolo imprenditore. Il numero comprende una buona percentuale di immigrati orientali (33,1 per cento).


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