Non profit

Lavoro: tramonta il mito del posto in banca

Più di 4 giovani italiani su 10 dicono no al lavoro per tutta la vita. Soprattutto se in banca. E’ quanto emerge da un’indagine promossa dal mensile Banca Finanza

di Redazione

Tramonta il sogno del posto fisso in banca: più di 4 giovani italiani su 10 che si apprestano ad affacciarsi al mondo del lavoro, infatti, dicono no al lavoro per tutta la vita. Soprattutto se è in banca. Trovare impiego dietro uno sportello ha innegabilmente alcuni vantaggi: dall?interessante trattamento economico al fatto che si tratta di un lavoro che lascia del tempo libero (rispettivamente 23% e 14%). Ma sull?altro piatto della bilancia gravano però alcuni fattori assolutamente negativi: dallo stress di avere a che fare continuamente con la clientela, alla monotonia, che spaventa un giovane su quattro. Per il 47% dei giovani lavorare in banca sarebbe infatti solo una soluzione temporanea. Ma quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere il lavoro ideale? Fondamentale la vicinanza a casa (67%), in modo da non doversi trasferire lontano da famiglia o amici, e, cosa che sogna oltre la metà degli intervistati, la possibilità di fare velocemente carriera. E? quanto emerge da un?indagine promossa dal mensile Banca Finanza diretto da Angela Maria Scullica. Lo studio condotto da Eta Meta Research ha coinvolto un pool di psicologi che hanno realizzato quattro focus group di 90 giovani tra i 18 e i 24 anni. Il posto fisso in banca, quindi, un tempo sogno di tantissimi giovani, oggi divide: tra coloro che continuano a sognare una vita sicura in un grande istituto di credito e quelli che invece sono affetti da una vera e propria ansia da sportello. Alla domanda, se ne avessi la possibilità ti piacerebbe essere assunto da una banca? il 15% dei partecipanti ai focus group ammette che un lavoro sicuro in un grande istituto di credito rappresenta ancora un sogno. Il 40% però dichiara che si aspetta qualcosa di diverso per il proprio futuro, il 27% ha infatti risposto non molto, mentre il 13% dice assolutamente no. Più possibilista il 21%, ma ad una condizione, di non partire proprio da zero e con precise garanzie su ruolo e carriera. Indubbiamente, però il posto in banca ha dei vantaggi, su cui concorda la maggior parte dei giovani interessati. Il primo resta la sicurezza del posto di lavoro (31%), seguito da una retribuzione considerata più che soddisfacente (23%). Pochi (il 18%) che ritengono che un lavoro in banca sia ancora fonte di status sociale invidiabile. Unica fonte di interesse, per il 14%, il fatto che il lavorare in banca lascia molto tempo libero per poter coltivare amicizie e passioni. Sull?altro piatto della bilancia gli svantaggi che si trova ad affrontare chi viene assunto da un istituto di credito. A rappresentare una vera fonte di ansia e stress il dover avere a che fare quotidianamente con la clientela (29%), perennemente irritata e scorbutica. Ma quello che veramente spaventa un giovane su quattro (25%) sembra essere la monotonia e la routine di un lavoro considerato sempre uguale. Non solo, per il 13% del campione, per fare carriera in banca servono tempi lunghissimi, e talvolta senza i giusti appoggi non bastano nemmeno quelli. Il 9% sembra invece spaventato dall?estrema burocratizzazione del lavoro in banca, da moduli su moduli da compilare quotidianamente. Per il 47% quindi l?impiego in banca sarebbe quasi una soluzione di ripiego e soprattutto temporanea, in attesa di trovare di meglio. Addirittura per il 12% rappresenterebbe una scelta di ripiego. Di contro, il 15% vede la banca come un?occasione per mettersi in mostra, con l?obiettivo, però, di trovare altro. Restano sempre dei fedelissimi del posto fisso: l?11% sogna l?attività dietro lo sportello come una sistemazione definitiva, ma c?è anche chi, come afferma il 9%, lo trova un modo per far contenti i genitori. Uno degli scogli maggiori, tra quelli che hanno fatto dissipare il sogno del posto in banca, è la difficoltà di fare carriera. Se il 64% dei giovani che hanno partecipato ai focus ritiene che serva sempre di più una grande e specifica preparazione, ben il 59% ritiene che le banche siano ancora dei posti di lavoro dove le raccomandazioni, le spintarelle e gli aiutini siano fondamentali per andare avanti. Per la meta’ degli intervistati quello che serve è soprattutto una grande dose di arrivismo, magari abbinata alla capacita’ di mettere da parte un po’ di scrupoli. Anche le capacità naturalmente sono importanti. Ecco allora che per il 46% una delle strade è un ottimo know how di livello internazionale, magari con esperienze in banche in altri Paesi. Per il 39%, invece, è tutta questione di fortuna o di grande dedizione (28%). Ma per far carriera occorre anche umiltà (37%), attitudine e predisposizione (26%).

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