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Riforma Codici militari, governo battuto

"Vittoria pacifista e democratica": Sospeso l'esame del provvedimento. Applauso del centrosinistra

di Giulio Leben

Governo battuto alla Camera su un emendamento Ds alla delega per la revisione delle leggi penali di pace. Governo e maggioranza avevano espresso parere contrario: l’emendamento è passato a voto segreto con 225 sì, 200 no e tre astenuti. L’emendamento, presentato dalle parlamentari Silvana Pisa (Ds) e Elettra Deiana (Prc), è stato il primo di una serie su cui la presidenza della Camera ha ammesso il voto segreto. La sua approvazione è stata salutata da un fragoroso applauso dai banchi del centrosinistra. L’aula della Camera ha sospeso così l’esame del testo di delega al governo per la revisione delle leggi penali di pace. Il “congelamento” è stato richiesto, alla ripresa dei lavori dell’assemblea, dal sottosegretario alla Difesa Francesco Bosi spiegando che “a fronte dell’approvazione dell’emendamento Pisa si creano problemi di rilettura e di ricostruzione dell’organicità del testo; per questo è necessaria la sospensione dell’esame del provvedimento, che sarà ricalendarizzato quando deciderà la conferenza dei capigruppo”. Il presidente Pier Ferdinando Casini ha preso atto della richiesta, sottolineando che “avendo diversi decreti legge in scadenza non è possibile prevedere quando il testo potrà essere nuovamente inserito nel calendario dei lavori”. Nel corso del voto segreto l’esecutivo è stato sconfitto con 225 voti delle opposizioni e quelli di almeno 18 franchi tiratori, contro 200. Forti le assenze nei banchi della maggioranza: Forza Italia era presente al 75 per cento, An al 57 per cento, Lega al 46 per cento e Udc al 41 per cento. “E’ stata cancellata una ignominia, è una vittoria pacifista e democratica che testimonia quanto la destra sia ancora in difficoltà”, ha detto Franco Giordano, capogruppo Prc a Montecitorio. Per Marco Minniti (Ds) era “una riforma sbagliata e se fosse stata approvata si sarebbe dato vita a un mostro giuridico e costituzionale, creando cittadini di serie A e di serie B, i militari”. “Una bocciatura sonora per i militaristi e per il governo della Cdl le cui divisioni, anche nel dopo Catania, sono sempre più profonde” è stato il commento del Verde Paolo Cento, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera. “La Camera ha detto no a un disegno di legge fortemente militarista, teso a colpire l’autonomia e la libertà dei giornalisti, degli operatori volontari e di quanti svolgono funzioni di pace nelle aree di guerra”. “Un risultato importante – conclude Cento – frutto anche dell’azione di pressione del movimento pacifista e antimilitarista del nostro paese”. “Il governo è andato sotto su una questione importantissima che riguarda i contingenti militari all’estero in situazione di conflitto armato” ha detto vice-capogruppo della Margherita alla Camera Renzo Lusetti. “E’ passato infatti – spiega il parlamentare dei Dl – un emendamento dell’Unione che ridefinisce il codice militare di pace anche in situazione di conflitto armato, vedi Iraq. Ancora una volta la maggioranza ha dato prova di inconsistenza, divisione, incomprensione e incapacità di guidare il Paese”. Maggiori informazioni sulla riforma:

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