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Bcc, prime e differenti

Prime in Italia per numero di sportelli e ritmo di crescita, le Banche di credito cooperativo si sono aggiudicate, per la seconda volta in tre anni, il Sodalitas Social Award

di Francesco Maggio

Rispecchiano appieno quel vecchio adagio per cui «secondi si nasce, primi si diventa». Date per spacciate nell?epoca dei grandi numeri, del gigantismo creditizio, della iperspecializzazione settoriale dove solo i grandi ?blasoni? avrebbero potuto sopravvivere, le Banche di credito cooperativo, ben 439 sparse su tutto il territorio nazionale, sono invece oggi la vera novità del sistema bancario italiano. Novità per modo di dire, s?intende, visto che hanno più di 120 anni (la prima nasce nel 1883 a Loreggio, nel padovano). Mentre, infatti, sono in corso terremoti vari che coinvolgono popolari, banche straniere, la stessa Bankitalia, le Bcc tagliano il fatidico traguardo di primo gruppo bancario per numero di sportelli (3.478, pari all?11,2% del totale) e ritmo di crescita (la raccolta diretta complessiva ammonta a 94,4 miliardi di euro e ha registrato nell?ultimo anno un incremento del 10,9% a fronte di una crescita per il resto del sistema del 7,2%). Il segreto del successo? Semplice: l?identità, ossia la peculiarità di essere banche del territorio, di puntare a stringere e a mantenere legami stretti con la comunità e a farlo ispirandosi a valori ben definiti. Una ?formula magica? da custodire gelosamente, al punto da essere messa nero su bianco addirittura negli statuti che in queste settimane vengono adeguati sulla base del nuovo diritto societario. Sebbene, infatti, la ?Riforma Vietti? non lo preveda, l?articolo 2 degli statuti, del tutto volontario, recita tra l?altro che «nell?esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell?insegnamento sociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata». «Essa ha lo scopo» continua l?articolo 2, «di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l?educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita sostenibile del territorio nel quale opera». Insomma, soldi e solidarietà vanno a braccetto benissimo, anzi l?attenzione al cliente, alla coesione sociale, alle esigenza dei risparmiatori paga. Eccome. E non è un caso che le Bcc abbiano vinto anche quest?anno il Sodalitas Social Award, nella sezione finanza responsabile, per aver dato vita a un fondo di garanzia per gli obbligazionisti del credito cooperativo. Gli altri vincitori sono stati: AEM Torino, Fondazione Johnson & Johnson, Artsana, Box Marche, Petroltecnica, Procter&Gamble. Per la deducibilità Premio a Vita Tra i premiati al Sodalitas Social Award 2005 anche la Società editoriale Vita (nella foto, al centro, il presidente Riccardo Bonacina) alla quale è stato assegnato un premio speciale della giuria per aver condotto con successo la campagna +Dai-Versi che permette la deducibilità fiscale delle donazioni al non profit fino al 10% del reddito.


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