Non profit

Onlus iscritte al Csv? Perché no

Per iscriversi a un’associazione di secondo livello, quale un Csv, ci possono essere dei paletti, quali,per l'appunto, essere un’associazione di volontariato .

di Carlo Mazzini

Sono il segretario di un?associazione non profit iscritta nel registro delle agenzie delle entrate delle Marche con la qualifica di onlus. Non riesco a comprendere perché il Centro servizi per il volontariato delle Marche non voglia accettare la nostra iscrizione come socio e quindi ci impedisca d?usufruire dei suoi servizi a favore dei soci. C?è una diversità sostanziale fra onlus e associazione di volontariato? Noi come onlus non perseguiamo alcun fine di lucro e quello che ricaviamo dalle iniziative lo devolviamo a favore di una associazione di volontariato. Vorremmo capire. N.D. (email) Il primo aspetto è un concetto base ribadito più volte. È vero che le organizzazioni di volontariato (iscritte nei registri locali) sono sempre onlus (art.10, c. 8, dlgs 460/97); non è vero che qualsiasi onlus sia definibile quale organizzazione di volontariato. Quindi, se vi è una barriera d?ingresso per la partecipazione a un ente di secondo livello (come sono le associazioni che gestiscono i Centri di servizio), e questa barriera consiste nell?essere un?odv iscritta, allora lo status di onlus non è sufficiente a far accedere la vostra associazione al suddetto ente. Inoltre, nella disciplina generale delle associazioni vige il principio che non vi è un diritto soggettivo del terzo a essere iscritto a un?associazione. Il contratto di associazione presuppone il consenso delle due parti; una è l?associazione medesima, l?altra è chi chiede di farne parte. Se non ci si accorda, se non ci si piace, ognuno va per la sua strada, senza che una o l?altra parte debba motivare il rifiuto all?entrata o all?accoglimento. Secondo aspetto. I Centri di servizio (Cds) sono, per così dire, ruoli ricoperti da associazioni di secondo livello, spesso costituite ad hoc per lo svolgimento di tale ruolo; dalle pagine di Vita sappiamo tutto (o quasi) in merito alle loro funzioni, al fatto che devono sostenere e qualificare le attività delle organizzazioni di volontariato. Nel suo quesito afferma che non essendo iscritti al Cds non potete «usufruire dei suoi servizi a favore dei soci». Qui i casi sono due. Il primo è che – come confermato dall?art. 10 del regolamento del Cds in questione (recuperato sul sito del Cds) – i servizi finanziati dal fondo ex art. 15 della l. 266/91 sono diretti unicamente a favorire le attività di volontariato che si intendono promosse da organizzazioni di volontariato iscritte ai registri omonimi, da organizzazioni di volontariato non iscritte (ma che possono definirsi tali perché posseggono i requisiti ex artt. 1, 2, 3 e 4 della suddetta legge), da individui che intendono costituire un?organizzazione di volontariato. Nulla vieta ai Centri di erogare servizi consimili ad altre realtà, con fondi ad hoc costituiti o facendosi pagare dagli utenti. La vostra situazione è ibrida, dato che voi asserite di promuovere iniziative i cui ricavati sono destinati a favore di organizzazioni di volontariato. Non avendo altri elementi, non posso dirle se potete pretendere servizi gratuiti dal Cds. Il secondo caso è che, data la lettera del suo quesito, vi siano servizi dedicati ai soli soci del Cds. Non credo che ciò sia né auspicabile, né possibile, e in realtà non ne scorgo traccia nei documenti del Cds. Come sopra ricordato, il ruolo ricoperto dall?ente di secondo livello è – in una qualche misura – ?pubblico?, data anche la provenienza dei fondi, che seppur non siano pubblici in senso stretto, sono espressione o frutto del risparmio della popolazione del territorio (ex Casse di risparmio); le funzioni devono obbligatoriamente essere rivolte a tutto il volontariato – comunque organizzato e strutturato – del territorio di competenza del Cds. Mettetevi attorno a un tavolo e chiaritevi le reciproche posizioni. In fondo, il volontariato vive di mediazioni non mediocri, della comprensione delle ragioni altrui, facendole, nel limite del possibile, proprie.


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