Mondo

Usa: debutta la “funlanthropy”

Crasi tra "fun" e "philanthropy", è l'arte del fare del bene divertendosi.

di Carlotta Jesi

Negli Stati Uniti è scoppiata la moda della Funlanthropy, l’arte di fare del bene divertendosi. A rivelarlo, sentenziando che i tempi di seriose, barbose e impersonali raccolte fondi sono finiti, è il Financial Times.

Qualche esempio di Funlanthropy, crasi tra “fun”, divertimento, e “philanthropy”, filantropia? Il prestigioso quotidiano americano cita i party organizzati da Allison Sarofim nella villa del padre Fayez Sarofim, l’uomo di origini egiziane con un patrimonio stimato dalla rivista Forbes in 1.8 miliardi di dollari. Nella villa di Houston, Texas, Allison ha recentemente invitato i suoi 40 più stretti e facoltosi amici per il lancio del salone di belezza-boutique di Christian Dior a Houston a patto che la Dior donasse il 50% dei profitti della serata a un museo.

Il segreto di queste serate, sostiene Allison, «è far divertire la gente in un ambiente familiare e personale molto diverso dalle raccolte fondi impersonali organizzate in grandi alberghi dove sei circondato da Pr e agenti commerciali invece che da amici».

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