Formazione

Legge 185/90: nuove modifiche in vista

C’è il rischio che la legge 185/90, già modificata nel 2003, venga ulteriormente "ritoccata", secondo un’interrogazione al Senato. A lanciare l'allarme il mensile comboniano Nigrizia

di Giulio Leben

Lo si leggeva già tra le righe delle Relazione della presidenza del consiglio sull?import-export di armamenti presentata a fine marzo scorso. Di fatto, sia la campagna “Banche armate” che quella in difesa della Legge 185/90 – a detta della Relazione – avrebbero inciso a tal punto da costringere il Governo a studiare ipotesi ulteriori di modifica della Legge e un sistema alternativo per impedire che banche straniere potessero diventare i nuovi accompagnatori finanziari dei nostri commerci. Nella relazione si afferma inftti che l’atteggiamento assunto da buona parte degli istituti bancari nell’ambito della loro politica di responsabilità sociale d’impresa in risposta alle pressioni della società civile confluite nella campagna ?banche armate? è «una problematica di alta rilevanza». Ciò perché «tali istituti, pur di non essere catalogati fra le cosiddette ?banche armate?, hanno deciso di non effettuare più, o quantomeno limitare significativamente, le operazioni bancarie connesse con l’importazione o l’esportazione di materiali d’armamento». In riferimento a ciò, si legge nella relazione, «si tenterà di elaborare uno studio per un progetto governativo di riscrittura della legge 185/90 alla luce dei vari provvedimenti legislativi che ad essa più o meno direttamente afferiscono ed all’ambiente normativo europeo in cui comunque deve operare». Tanto che un?interrogazione del 4 maggio al presidente del consiglio e al ministro degli esteri, di 18 senatori del centrosinistra – Martone, Cortiana, Donati, Ripamonti, Turroni (Verdi-U), Acciarini, Bonfietti, Flammia, Longhi, Maconi, Maritati, Pizzinato, Viviani (Ds-U), De Zulueta (Misto), Malabarba, Tommaso Sodano (Misto, Rc), Bedin (Mar-DL-U), Peterlini (Aut) – ha chiesto chiarimenti di alcuni passaggi della Relazione annuale, appunto. I senatori chiedono di sapere «se quanto illustrato nella Relazione annuale preannunci un intervento del governo indirizzato alla cancellazione di parti o in toto della legge 185/1990; se il governo non ritenga opportuno rendere noto, nelle sedi parlamentari appropriate quali le Commissioni competenti di Camera e Senato, se e come intenda intervenire nella riscrittura e riorganizzazione del testo della legge 185/1990; se il governo non ritenga opportuno incontrare le associazioni riunite nella Rete italiana per il disarmo, impegnate nell’ applicazione e nel monitoraggio della legge 185/90».


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