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Cambia lo status dei cooperanti: chiamateli “personale qualificato”

Dieci anni fa i volontari all’estero erano 1500, oggi sono ridotti a poche decine. Colpa della burocrazia. Ma è in arrivo un ddl

di Redazione

Il disegno di legge n. 2205 presentato al Senato da un gruppo di senatori dell?Ulivo, e ora all?esame della commissione Affari esteri in sede referente, introduce la disciplina del volontariato internazionale, collocando il sistema italiano in una condizione conforme a quella di altri Paesi europei. Se dieci anni fa erano più di mille, attualmente sono solo poche decine i volontari che fruiscono del riconoscimento previsto dalla legge che regola la cooperazione allo sviluppo (n. 49 del 1987). Le ragioni di una riduzione così drastica vanno attribuite sia al rigido collegamento fra il contratto del volontario e l?approvazione di un preciso programma cofinanziato dallo Stato, sia alle procedure burocratiche che hanno reso difficoltoso l?utilizzo dei finanziamenti. È sulla base della necessità di ripristinare un quadro efficace e duraturo di riferimento per il volontariato internazionale italiano, nella direzione di una semplificazione legislativa e della flessibilità dei contenuti normativi, (come anche dell?importanza di favorire il coordinamento europeo caldeggiato dal trattato di Maastrich), che un gruppo di senatori dell?Ulivo ha presentato, il 10 marzo scorso, un disegno di legge che prevede l?adozione di un nuovo strumento normativo che stralci la disciplina del volontariato internazionale dalle norme attuali sulla cooperazione allo sviluppo, salvando le tutele già garantite da queste norme e assorbendo le parti migliori delle legislazioni europee. Due i principi ispiratori del disegno di legge: la separazione dello status del volontario dal riconoscimento, approvazione e finanziamento della specifica iniziativa di cooperazione e la definizione dei volontari internazionali quale personale qualificato. Si intende quindi assicurare un unico sistema di diritti e di trattamento economico, con la previsione di contratti brevi per persone che hanno già svolto un precedente servizio di volontariato, insieme con una normativa per i volontari d?emergenza. Prevista, infine, l?individuazione dell?autorità pubblica di riferimento, e la costituzione di un comitato misto composto da rappresentanti degli enti di gestione e del ministero degli Esteri che stabilisce il contingente annuale globale dei volontari.


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