Cultura

Appello vescovi spagnoli per obiezione di coscienza contro matrimoni gay

L'appello della Conferenza episcopale spagnola rivolto agli impiegati pubblici

di Joshua Massarenti

La Conferenza episcopale spagnola (Cee) ha lanciato oggi un appello agli impiegati pubblici affinche’ ricorrano all’obiezione di coscienza per non celebrare matrimoni tra coppie gay. I vescovi spagnoli hanno chiesto inoltre ai senatori cattolici di votare contro il progetto di legge proposto dal governo di Jose’ Luis Rodriguez Zapatero, che e’ stato gia’ approvato dalla Camera bassa lo scorso 21 aprile e che sara’ sottoposto prossimamente a votazione al Senato. ”La legge che il governo vuole approvare -scrivono i vescovi in un comunicato- non ha il carattere di una vera e propria legge perche’ sarebbe in contraddizione con la retta ragione e la norma morale”. ”La funzione della legge civile -aggiungono- e’ sicuramente piu’ limitata di quella della legge morale, ma non puo’ entrare in contraddizione con la retta ragione senza perdere la forza di obbligare la coscienza. L’ordinamento democratico dovra’ rispettare questo diritto fondamentale della liberta’ di coscienza e garantire la sua esecuzione”. Secondo i vescovi, ”non e’ vero che questa legge contempli nuovi diritti perche’ l’unione tra persone dello stesso sesso non e’ un matrimonio. Quello che si sta facendo -sottolineano- e’ corrompere l’istituzione del matrimonio”. La Cee si riferisce anche ai ”danni causati ai bambini dati in adozione a questi falsi matrimoni” e pensa ”con dolore ai giovani ai quali verra’ impedita o diventera’ difficile ricevere un’educazione adeguata sul vero matrimonio”. ”Pensiamo anche alle scuole e ai professori, ai quali si chiedera’ di spiegare agli alunni che, in Spagna, il matrimonio non sara’ piu’ l’unione tra un uomo e una donna”. La futura legge, sostengono, ”sara’ cosi dannosa per il bene comune come una moneta falsa lo e’ per l’economia di un paese”.


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