Volontariato

Cooperazione, le ong danno i voti alla nuova maggioranza

Promosso Frau, bocciati i duri Provera e Rivolta. Intanto una lettera inviata a ogni parlamentare ricorda che l’aiuto internazionale è una priorità. Parla Sergio Marelli

di Giampaolo Cerri

Le ong non lo dicono apertamente, ma fanno il tifo per Aventino Frau. Fra l?ex-democristiano veronese oggi senatore azzurro che ha lavorato da mediatore bipartisan nella scorsa legislatura e il duro leghista Provera, entrambi in lizza per un posto di sottosegretario agli Esteri, scelgono il primo. Lo si capisce da come il loro presidente, Sergio Marelli, interviene sulle dichiarazione rilasciate nel numero scorso di Vita dai due e da un altro forzista, Dario Rivolta. «Frau è molto in linea con quanto esprimiamo da tempo», dice Marelli, «e cioè sul coinvolgimento delle ong sia nella riforma che nella gestione della cooperazione. È un nostro diritto in quanto soggetti di cooperazione internazionale ma soprattutto perché siamo espressione della società civile. Senza contare che questa è la modalità di lavoro più opportuna». Meno esaltanti sono giudicate le uscite di Provera e Rivolta. «Al senatore Provera che programma di ?distinguere il grano dal loglio? delle ong, rispondiamo che siamo stati proprio noi a chiedere maggiore controllo sul nostro operato. Se il governo ha le prove che qualcuno non si è comportato bene, agisca. Ma i controlli», conclude Marelli, «non facciamoli sui progetti ma sulle realizzazioni: si vada a vedere che cosa effettivamente le ong sono capaci di costruire cooperando con i popoli. Anzi, in controlli facciamo su tutti i soggetti di cooperazione. Il fiscalismo ex-ante serve solo a bloccare tutto». Di Dario Rivolta, le ong giudicano «inaccettabile», l?idea di «vincolare la cooperazione all?utilizzo dei prodotti italiani»: «Il governo ha il sacrosanto diritto di promuovere il commercio», dice il presidente, «ma per favore non lo mescoli alla cooperazione, che si ispira a principi di solidarietà». Intanto l?associazione delle ong ha recapitato in questi giorni una lettera personale ad ogni neoparlamentare eletto. «Chiediamo di riprendere il cammino di riforma facendo tesoro del lavoro fatto sin qui», chiarisce Marelli, «e, nel contempo, di mettere la cooperazione in grado di lavorare: snellendo le procedure previste dalla legge attuale e rinfoltendo gli organici della Direzione generale alla cooperazione, le cui carenze mettono in crisi la gestione dei progetti attuali». Nella lettera le 165 ong aderenti all?associazione chiedono che la nuova legge contenga l?obiettivo dell?impiego dello 0,7% del Pil, assunto come impegno internazionale e «un riequilibrio tra risorse destinate al multilaterale e quelle allocate al bilaterale attivano meccanismi efficaci di monitoraggio».


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