Non profit

Stop alla pubblicità delle sigarette

L’Unione europea potrebbe vietare entro dicembre la pubblicità di sigarette, sigari e tabacco.

di Redazione

Divieto di pubblicità per le sigarette, il tabacco e gli altri suoi derivati. Probabile un accordo tra gli stati membri entro il prossimo dicembre.
L?Unione europea potrebbe vietare entro dicembre la pubblicità di sigarette, sigari e tabacco. Lo ha annunciato il presidente in carica del Consiglio dei ministri della Sanità dei Quindici, il lussemburghese Johnny Lahure.
Lo storico cambio di rotta nella politica salutista per la limitazione dell?uso dei derivati del tabacco è dovuto a una recente presa di posizione in tal senso del Regno Unito che, sotto la nuova amministrazione laburista, ha deciso così di schierarsi contro il fumo.
Una proposta di direttiva comunitaria, che proponeva di rendere illegale la pubblicità dei prodotti da fumo realizzata con qualunque mezzo, era già stata presentata dalla Commissione europea nel 1991, ma era stata affossata proprio dalla Gran Bretagna insieme con la Germania, i Paesi Bassi, la Danimarca e la Grecia.
Oggi le campagne pubblicitarie delle sigarette e del tabacco sono regolate quasi esclusivamente dalle legislazioni nazionali e di fatto vengono consentite in molti Paesi: a livello comunitario esiste solo il divieto della pubblicità del fumo in televisione.
Con la nuova normativa antifumo, sull?intero territorio comunitario giornali, televisioni, radio non potranno più divulgare la pubblicità delle sigarette e degli altri prodotti da fumo e saranno allo stesso tempo bandite le relative affissioni stradali.
Raggiunto un accordo di massima, ai paesi dell?Unione europea restano però ancora da mettere in chiaro gli aspetti relativi alle sponsorizzazioni di grandi eventi sportivi (come il campionato di Formula Uno) e artistici (come i concerti rock) da parte delle multinazionali del tabacco. In questi casi l?entrata in vigore dei divieti sarà probabilmente posticipata di tre anni, per consentire agli organizzatori di tali eventi di trovare altre fonti di finanziamento.
Un altro problema ancora tutto da affrontare è quello delle pubblicazioni in circolazione in Europa ma provenienti da Paesi non comunitari. In questo caso sarà più difficile definire in tempi brevi una disciplina tanto rigida come quella che l?Ue sta per mettere a punto. Ma i ministri hanno assicurato che affronteranno anche questo nodo della questione, che potrebbe rivelarsi una comoda scappatoia legale per le potentissime multinazionali del tabacco.

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