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Associazioni, ecco cosa fare per tutelare la privacy dei soci
Riservatezza Chiarimento di Rodotà, ma i problemi restano
N ovità per il Terzo settore dal versante della legge per la privacy. Stefano Rodotà, Garante per la protezione dei dati personali, nei giorni scorsi ha infatti precisato come, nel caso di nuove adesioni di soci, le associazioni e le organizzazioni di volontariato devono muoversi senza contravvenire alle disposizioni della legge 675/1996. In questi casi «in via generale», recita sinteticamente un comunicato stampa diffuso dall?ufficio di via della Chiesa Nuova, «può essere sufficiente una formula concisa ma puntuale, da riportarsi nel modulo di adesione all?associazione: ?Ricevuta l?informativa sull?utilizzazione dei miei dati personali, ai sensi dell?art.10 della legge n. 675/1996, consento al loro trattamento nella misura necessaria per il perseguimento degli scopi statutari?».
Per quanto riguarda il mero rinnovo delle adesioni, la legge 675 non pone difficoltà alle procedure vigenti. L?ultima disposizione di Rodotà sembra quindi facilitare le attività delle organizzazioni non profit, evitando cavilli burocratici e inutili perdite di tempo, ma soprattutto va nella direzione presa già alla fine del luglio scorso dal Consiglio dei ministri con il decreto legislativo n. 255. Ricordiamo infatti che l?art. 5-ter di quel decreto ha stabilito come «il trattamento dei dati personali non è soggetto a notificazione all?ufficio del Garante quando è effettuato da associazioni, fondazioni, comitati anche a carattere politico, filosofico, religioso o sindacale, ovvero da loro organismi rappresentativi, istituiti per scopi non di lucro e per il perseguimento di finalità lecite (lettera L) o dalle organizzazioni di volontariato di cui alla legge 266/1991 (lettera M)».
Dal comunicato emerge anche come Rodotà si riserverà di esaminare la situazione di specifiche associazioni, e non sono certo poche, per le quali la mole e la qualità dei dati trattati può richiedere ulteriori garanzie per il cittadino. È quanto si augurano, per esempio, gli enti che contano esclusivamente sulle sottoscrizioni.
«L?apertura al volontariato di Rodotà è lodevole, ma per noi le cose non cambiano più di tanto», spiega Angelo Maramai, direttore amministrativo di Telethon. «Chi decide di aiutarci inviando soldi per conto corrente, dovrebbe poi subito dopo spedirci le righe con il consenso alla diffusione dei dati? E se anche lo facesse, chi ci dà poi il diritto di invitarlo alle nostre manifestazioni, pur non essendo lui un nostro socio?».
Per ulteriori informazioni: ufficio del Garante per la protezione dei dati personali, via della Chiesa Nuova 8, 00186 Roma, tel. 06/68892134.
La formula giusta
Dagli uffici del Garante ci è pervenuta la formula consigliata per tutte le associazioni che intendono aumentare il numero dei propri iscritti.
I futuri soci, in base a quanto stabilito dalla legge, è sufficiente che scrivano, nel modulo di adesione, la seguente frase:
«Ricevuta l?informativa sull?utilizzazione dei miei dati personali, ai sensi dell?art. 10 della legge n.675/1996, consento al loro trattamento nella misura necessaria per il perseguimento degli scopi statutari».
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