Volontariato

Il sostegno che funziona

Un gruppo di insegnanti di Venezia, in collaborazione con il Provveditorato agli studi, ha trovato il modo per mettere l’informatica a servizio degli alunni disabili.

di Mariateresa Marino

Come mettere la tecnologia informatica a disposizione della disabilità a scuola. È quello che fa il Progetto scuola handicap, nato grazie al lavoro di un gruppo di insegnanti di sostegno che hanno trovato subito la collaborazione e il patrocinio del Provveditorato agli studi di Venezia. «L?iniziativa è partita da quattro insegnanti», spiega Renato Ceccon, uno dei responsabili, «e il nucleo operativo è rimasto tale. Lo scopo del progetto è quello di diffondere tecnologie informatiche nella didattica per l?handicap e recuperare così ogni tipo di disabilità cognitiva». Un obiettivo unico ma sviluppato su due fronti. Uno di immediata attuazione, che ha fornito assistenza a circa trenta allievi non vedenti in tutte le scuole medie e superiori della provincia di Venezia, attraverso un laboratorio tecnico e pedagogico attivo presso la scuola media statale ?Giacomo Leopardi? di Mira. Su ventidue scuole della provincia con alunni non vedenti, venti hanno allacciato rapporti di collaborazione con il laboratorio e con dodici di esse in particolare è stata avviata una fornitura permanente di materiale (unità didattiche in braille) e di servizi. Vi è poi il settore di attività più specificamente formative e documentative, presso l?istituto ?Salvo D?Acquisto? di Mestre. Produrre e sperimentare testi didattici ipermediali per allievi audiolesi, non vedenti e con problemi di carattere cognitivo-comportamentale, diffusione di un bollettino telematico con le esperienze e gli studi più significativi nel campo del sostegno ai disabili, corsi di aggiornamento per insegnanti, gestione di una grande banca dati è l?insieme dei servizi forniti da questo settore. Il progetto scuola handicap lo scorso anno, ha avuto richieste da parte di cinquantadue scuole della provincia di Venezia; di queste ne ha potuto accontentare ventuno. «Un buon numero se si considera il nucleo ristretto che lavora a tempo pieno all?iniziativa», afferma Ceccon. Ma il progetto è destinato ad andare oltre i confini veneziani. Le richieste di consulenza e aggiornamento arrivano infatti da ogni parte d?Italia e proprio al recente progetto ?Lapis? sta lavorando anche la terza università di Roma. ?Lapis?, che non vuol dire matita, è la sigla di Laboratori assistiti produzione ipertesti, un?iniziativa rivolta alle scuole che intendano acquisire gli strumenti e le competenze per arrivare a definire lavori di un certo livello didattico e cognitivo. Naturalmente è richiesto ai docenti interessati un buon bagaglio di conoscenze informatiche. Più di cinquanta sono state già le richieste provenienti da scuole elementari, medie e superiori. L?obiettivo di raggiungere tutte le scuole del Paese è confermato anche dal lavoro che si sta svolgendo sulla banca dati del progetto. L?obiettivo è quello di inserirla quanto prima in Internet e di renderla accessibile a tutti entro la fine dell?anno. La banca dati offre software, informazioni, aree di discussione pubblica, divulgazione dei programmi, posta elettronica e servizi di teleconferenza. Per informazioni: Progetto scuola handicap, tel. 041/958919. Ausili Per parlare non serve la voce


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