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Togo: vittoria ufficiale e definitiva di Gnassingb

Dopo le contestazioni dell'opposizione, la Corte costituzionale ha confermato la vittoria del candidato del regime alle presidenziali del 24 aprile scorso

di Joshua Massarenti

Faure Gnassingbe’, il figlio 39/enne del defunto dittatore Eyadema, e’ stato proclamato ufficialmente vincitore delle elezioni presidenziali del 24 aprile, che l’opposizione ha contestato e definito falsata da giganteschi brogli. Lo ha reso noto l’Ansa. Il presidente della Corte costituzionale, Atsu-Koffi Amega, ha detto che avendo ottenuto il maggior numero di voti con il 60,15% dei suffragi, Gnassingbe’ deve essere dichiarato presidente della Repubblica del Togo. Il giuramento avverra’ domani. Il maggior avversario di Gnassingbe’ era Emmanuel Akitani Bob, che ha raccolto – secondo i dati forniti dagli organi elettorali – il 38,25% dei voti. Akitani, che il 27 aprile si era autoproclamato presidente dichiarando di aver vinto le elezioni con grande vantaggio sul rivale, era tuttavia un candidato di ripiego, dato che il vero leader dell’opposizione e’ Gilchrist Olympio (ora in esilio), figlio del primo presidente Sylvanus Olympio, ucciso nel 1963 durante un colpo di stato, proprio con una sventagliata di mitra sparata dallo stesso Eyadema – secondo la ricostruzione degli storici africani. Gnassingbe’, che aveva occupato il posto di presidente il 6 febbraio, subito dopo la morte del padre, grazie a illegittime quanto frettolose modifiche apportate alla Costituzione, aveva abbandonato la carica in seguito alle proteste della comunita’ internazionale, accettando le elezioni. Ora, grazie al vigoroso sostegno dei militari, che nei giorni scorsi hanno represso nel sangue le violente manifestazioni contro la sua elezione, e’ riuscito a insediarsi sulla poltrona del padre. La storia non sembra finita qui. Un esponente dell’ opposizione, Jean-Pierre Fabre, ha lanciato oggi un appello alla resistenza e ha dichiarato che il suo partito non partecipera’ in un governo di unita’ nazionale con Gnassingbe’ presidente. ”La parola d’ordine e’ resistenza”, ha detto Fabre, ”e daremo filo da torcere a questo regime”.


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