Sostenibilità

Il sociale in un balsamo

Premio al prodotto socialmente più innovativo. Sono 30 i partecipanti. Si va dalla cosmesi alla casa. Di sorpresa in sorpresa

di Ida Cappiello

Anche un balsamo per i capelli può avere un valore sociale. La ricetta è più semplice di quanto si possa immaginare: confezionato in panetto, una consistenza solida che limiti l?uso dei conservanti, niente confezione e quindi niente plastica. Il ?balsamo? ecologico è uno dei 30 prodotti che quest?anno concorrono al premio ?prodotto più innovativo?, nell?ambito dei Social Awards di Sodalitas (i vincitori saranno annunciati il prossimo 9 maggio). Gli organizzatori di quello che è diventato il riconoscimento più importante nell?ambito della responsabilità sociale d?impresa, quest?anno infatti hanno voluto inserire questa nuova categoria. E la risposta non si è fatta attendere. Su 140 aziende che si sono presentate nelle varie sezioni, un quarto ha scelto di concorrere per il prodotto socialmente più innovativo. A scorrere la lista si spazia in tutti settori. «A dimostrazione che l?attenzione cresce. E che il prodotto etico non è un fiore all?occhiello ma è una risposta alla domanda di un mercato sempre più consapevole», dice Guido Castellano di Sodalitas. Ma cosa c?è nella vetrina dell?innovazione? Del balsamo abbiamo detto. Lo ha prodotto un?azienda milanese, Lush Italia, e lo hanno battezzato Jungle. Denise Cumella, responsabile marketing, ne sottolinea un?altra caratteristica: «Per i nostri prodotti non ammettiamo nessun test su animali, per noi e per tutti i fornitori». Così anche gli animalisti sono serviti. E ha il nome di un animale il robot inventato per pulire i depositi petroliferi. Si chiama Bruco ed è stato realizzato da un?azienda riminese, la Petroltecnica, specializzata in servizi e soluzioni tecnologiche per l?ambiente. Il nome non è stato scelto a caso: gli tocca infatti ?brucare? i residui nei depositi, usando un getto d?acqua potentissimo ed esentando gli uomini da questa mansione molto rischiosa per la salute: «I movimenti del Bruco sono pilotati dall?esterno, con una telecamera a circuito chiuso», spiega Roberta Sapio, responsabile delle relazioni esterne di Petroltecnica. «L?hardware e il software sono stati progettati da noi. Inoltre, il robot ha anche un sistema di riciclo dell?acqua, che riduce al minimo gli scarti inquinanti». A proposito di software è interessante quello applicato da Tim sui cellulari per i non vedenti: è il sistema Talk che permette di governare tutte le funzioni di un cellulare, dagli sms alla rubrica, con la voce. Il software innovativo proposto da Tim impiega il programma Eti Eloquence, lo stesso usato da molti pc per non vedenti. Ma il prodotto più innovativo riguarda il luogo più antico della casa: la cucina. è stato messo a punto da Snaidero e ha un nome ambizioso, Sky Lab. Non è la prima cucina per disabili. Ma in azienda tengono a sottolineare che è la prima non adattata ma progettata ex novo. Il lavello e i piani di lavoro sono sagomati per essere usati anche seduti in una carrozzella. E sono tutti sempre a portata di mano. E di bocca.


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