Welfare

Carcere, Manconi: “Il 60% dei suicidi riguarda i giovani”

Il responsabile del Dipartimento Diritti civili dei Democratici di Sinistra chiede "urgenti mutamenti nella politica penitanziaria”

di Redazione

?L’ennesimo suicidio nel carcere di Sulmona (6 in diciannove mesi più quello della direttrice nell’aprile del 2003 ) richiede profondi e urgenti mutamenti nella politica penitanziaria.? Lo afferma Luigi Manconi, responsabile del Dipartimento Diritti civili dei Democratici di Sinistra. ?Nel corso del 2005 – continua – si sono tolti la vita già 20 detenuti: il dato generale dice che negli istituti di pena italiani ci si ammazza 17-18 volte più di quanto ci si ammazzi fuori dal carcere. Altro dato costante: oltre il 50% dei detenuti che si suicidano (il 54% nel 2004) si toglie la vita nei primi sei mesi di reclusione. Succede così anche nel 2005: la metà si è tolta la vita entro i primi 6 mesi di reclusione, 4 entro i primi 3 giorni.? ?Rispetto all’età dei detenuti suicidi, ricordiamo che nel complesso della popolazione italiana oltre il 65% dei suicidi registrati riguarda persone sopra i 44 anni; in carcere solo il 13%: ma, tra i reclusi, il 60% dei suicidi riguarda persone tra i 18 e i 34 anni. Ancora: in carcere l’ 87% dei suicidi avviene tra i 18 e i 44 anni, mentre la media nazionale in quella fascia d’età raggiunge il 35% appena.? ?L’identikit del possibile detenuto suicida disegna, pertanto, il ritratto di un giovane alla prima detenzione, imputato di reati minore e di ridotto allarme sociale, che sceglie di togliersi la vita nel primo o primissimo periodo di reclusione.? ?Questo sottolinea ancor di più il ruolo drammaticamente insufficiente del ?Servizio nuovi giunti?, destinato a fornire un servizio specifico a questa fascia sensibile di popolazione reclusa. Istituito in un numero assai limitato di strutture (16 su 205), quel servizio non è assolutamente in grado, oggi, di tutelare il detenuto e di ridurre il rischio-suicidio. Tanto più che le ultime leggi finanziarie hanno drasticamente tagliato tutte le voci relative al trattamento dei detenuti.? ?Non solo: va ricordato che nel corso del 2004, a dimostrazione di uno stato generale di disagio, si sono tolti la vita 8 agenti di polizia penitenziaria. Tutto ciò ha, evidentemente, molte cause: la prima rimanda all’affollamento degli istituti di pena (il 75% è sovraffollato) e al fatto che nel sistema carcerario italiano si trovano 16 mila detenuti oltre la capienza tollerabile. La prima misura da prendere è, dunque – conclude Luigi Manconi – quella di ridurre in maniera significativa il numero dei detenuti, attraverso provvedimenti adeguati: dall’amnistia alla depenalizzazione di alcuni reati al ricorso più ampio a sanzioni alternative.?


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