Welfare

Sulmona: altra vittima nel “carcere dei suicidi”

Adesso si indaga per "istigazione"

di Gabriella Meroni

Un detenuto di 36 anni, Francesco Vedruccio, si e’ tolta la vita ieri sera nel supercarcere di Sulmona. Il suicidio e’ avvenuto nel bagno della cella che l’uomo condivideva con un altro detenuto. Vedruccio, condannato per associazione per delinquere, si e’ impiccato alle sbarre della finestra utilizzando il cordone della tuta. Stamane si è appreso che l’indagine aperta dalla magistratura procede per ”istigazione al suicidio”, come nelle altre vicende di reclusi che si sono tolti la vita in cella. Nelle prime ore di questa mattina si è svolto un sopralluogo nella cella di Vedruccio – nel bagno della quale il detenuto e’ stato trovato morto intorno alle 20.30 dal compagno di detenzione – condotto dal direttore del carcere, Giacinto Siciliano, dal responsabile dell’area medica, Fabio Federico, e dagli agenti di polizia intervenuti per i rilievi di ordine giudiziario. Il corpo senza vita del detenuto non e’ stato trasportato subito in ospedale, come avvenuto negli altri casi di suicidi in cella: solo in un secondo tempo sara’ trasferito presso l’obitorio di Sulmona. Ormai tristemente noto come il ”carcere dei suicidi”, il penitenziario di massima sicurezza di Via Lamaccio ospita anche detenuti sottoposti al regime del 41 bis. L’ultimo caso di suicidio prima di quello di ieri sera era stato, il 1° marzo scorso, quello del pentito 28enne Nunzio Gallo, di Torre Annunziata (Napoli), impiccatosi – proprio come Vedruccio – a una grata della cella con la cinghia della tuta. Quello di ieri e’ comunque il sesto suicidio nel carcere di Sulmona dal 14 ottobre 2003. Qualche mese prima del primo episodio, il 19 aprile dello stesso anno, si era uccisa la direttrice, Armida Misere. Il caso piu’ eclatante e’ stato quello del sindaco di Roccaraso, si e’ tolto la vita il 16 agosto dello scorso anno.


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