Non profit

Confcooperative: Marino, sette proposte per rilanciare il Paese

Sono state presentate questa mattina all'assemblea generale della centrale cooperativa

di Francesco Agresti

Sette questioni da affrontare per ridare slancio all’economia nazionale. Li ha indicate il presidente di Confcooperative, Luigi Marino, nella sua relazione presentata questa mattina a Roma nel corso della XXXI assemblea generale. RIPRESA DI UNA POLITICA INDUSTRIALE DEL PAESE. Il governo, chiede il leader della centrale cooperativa, deve ”cercare di legare le misure per lo sviluppo all’individuazione dei settori che debbono riorganizzarsi – e non solo in chiave difensiva – perche’ piu’ esposti alla concorrenza internazionale”. Senza dimenticare di quelli che hanno maggiori potenzialita’ competitive, come il manifatturiero e i servizi. INCENTIVI MIRATI AD OBIETTIVI SCELTI DALLA POLITICA. Una efficace politica industriale del Paese passa per la messa a punto di incentivi ”calati sapientemente su tipologie di imprese diverse per dimensione, settore e forma giuridica, al fine di evitare l’inefficace dispersione del passato”. CRESCITA DIMENSIONALE DELLE IMPRESE. Va rafforzata con decisione ”la misura del premio di concentrazione e va assicurato che essa si applichi anche a processi di integrazione”. Secondo Marino deve essere facilitata la crescita o l’integrazione di rete, ”e non guardare alle imprese piu’ o meno con favore in quanto piccole e rassegnate a rimanere piccole e sole”. PIANO PER MODERNIZZAZIONE SERVIZI. Questo capitolo deve essere realizzato ”se davvero si ritiene che i servizi siano destinati ad assumere un peso crescente nell’economia, in linea con quello che hanno assunto in economie piu’ evolute”. Tuttavia, sottolinea, debbono essere pensati per operare nella competizione globale. INNOVARE ECCELLENZE DEL MADE IN ITALY. Questo ambito dovra’ riguardare tutte le ”nostre eccellenze attuali e potenziali: dal Made in Italy, a partire dall’agroalimentare, fino al turismo”, senza dimenticare le opportunita’ logistiche connesse alla posizione geografica dell’Italia. SUPERAMENTO DELL’IRAP. Questa sfida dovra’ correre di pari passo con l’adozione di scelte rapide per la riduzione del cuneo fiscale e contributivo, ”che grava sul costo del lavoro e che si ripercuote sia sulla competitivita’ delle imprese, sia sul reddito dei lavoratori”. Infatti, ha aggiunto, la sfida di competitivita’ che le imprese fronteggiano ”non consente di perpetuare a loro carico alcune voci del costo del lavoro, tipiche di una funzione di assistenza, che vanno trasferite sulla fiscalita’ generale”. Inoltre, gli oneri contributivi che gravano sulle diverse forme di lavoro ”debbono convergere rapidamente”. INVESTIRE NEL CAPITALE UMANO. E’ sempre piu’ necessario profondere un impegno ”piu’ ambizioso e generoso nella scuola, nell’universita’ e nella ricerca”. E questo perche’ ”anche il capitale umano si accumula e si evolve negli anni”


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