Cultura
Barriere, se le conosci non le costruisci pi
Progettare in modo consapevole: lunica strada per far sì che lambiente urbano sia fruibile da tutti. Lo sostiene un architetto, che lancia un messaggio a scuole ed università
di Redazione
Per rendere accessibili le nostre città bisognerebbe abbattere tutte le barriere architettoniche. Ma è impensabile, tanto varrebbe raderle al suolo e ricostruirle. Per questo, chi si intende di barriere (e chi le vive sulla propria pelle, come i portatori di handicap), pensa soprattutto alle nuovi costruzioni.
In questa direzione va il libro ?Progettare il comfort urbano ed interni? dell?architetto Tommaso Empler, presentato a Roma nei giorni scorsi. «È importante creare una cultura vera della progettazione che garantisca città a misura d?uomo» spiega l?autore. «Il tessuto urbano non deve essere accessibile solo ai disabili, ma, per esempio, anche agli anziani che si trovano a dover affrontare nella terza età handicap più o meno invalidanti, come la perdita dell?udito, le difficoltà visive o improvvisi limiti nella capacità motoria».
Il messaggio che l?autore lancia è rivolto oltre che alle amministrazioni locali anche al mondo della ricerca e dell?Università. È da quest?ultima che dovrebbero arrivare architetti e progettisti sensibili al problema. «Una città vivibile» continua Empler «è una città in grado di stimolare tutti i sensi dell?uomo. Ecco perché si parla di progettazione plurisensoriale, che non necessita di chissà quali strutture sofisticate, ma solo di accorgimenti particolari». Nel saggio, Empler denuncia l?ossessione moderna della cultura dell?immagine (dunque dell?esclusiva comunicazione visiva) a tutto svantaggio dei segnali che ci vengono forniti dagli altri sensi. «Le amministrazioni locali devono lavorare insieme alle associazioni» ha commentato Ileana Argentin, presidente della Uildm, che ha presentato il libro «per rendere le città veramente fruibili. Da tutti». ?
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.