Famiglia

Premio Chiara d’Assisi La Rai ha fatto il pieno

L’A.Ge. sceglie le trasmissioni tv più rispettose dei valori della famiglia. E intanto blocca la riduzione della presenza dei genitori nella commissione di censura

di Redazione

Premio famiglia per mamma-Rai. Spesso bacchettata dalle associazioni per qualche scivolone nei palinsesti, viale Mazzini ha fatto il pieno di allori nel premio televisivo ?A.Ge. – Chiara d?Assisi?, riconoscimento attribuito annualmente dall?Associazione genitori a trasmissioni che «maggiormente favoriscano i valori della famiglia, l?educazione dei ragazzi, l?essere genitori oggi». Sono stati premiati, infatti, i ?Funerali di Madre Teresa di Calcutta? (RaiUno-TgUno) per la sezione Tv di Servizio-Informazione; il ??Supercongresso ?97-Ragazzi per l?Unità? (RaiUno) per la sezione ?Tv di servizio-eventi speciali? e il programma a puntate ?Uno di noi? (Lux Video per RaiUno) per la sezione ?Serial?. La sezione ?per ragazzi?, invece, è stata vinta dal programma interamente dedicato ai cartoni animati ?Go-Cart?, mentre per quel che riguarda il ?migliore spot pubblicitario? è stato scelto ?Voglio una vita spericolata? di Roberto Gorla per la Chicco. I premi saranno assegnati il 15 novembre in diretta televisiva, durante il prossimo ?Zecchino d?Oro??. Ma l?interesse dell?A.Ge. per la tv non si ferma qui. Proprio il 14 e 15 novembre a Bologna è previsto un convegno internazionale intitolato ?La famiglia tra bambini e tv?, in cui si affronteranno tre grandi temi: ?Mondialità dell?educazione di fronte e televisione e Internet?, ?Videosocializzazione: verso una collaborazione tra associazioni ed esperti? e ?Famiglia e comunicazione: dalla sudditanza alla cittadinanza?. «La famiglia è la prima responsabile della formazione dei figli», dicono all?A.Ge, «e per questo ha il diritto-dovere di riappropriarsi del proprio ruolo di giudizio e di governo del mezzo televisivo, in casa e fuori». Con una protesta-lampo, nei giorni scorsi l?associazione è riuscita a impedire la riduzione della presenza dei genitori nelle Commissioni di revisione, gli organismi che decidono i divieti dei film e, di conseguenza, il passaggio televisivo in prima serata delle pellicole, visto che la legge Mammì impedisce la proiezione di quelle vietate ai minori di 14 anni prima delle 22 e 30. Ignote lobbies cinematografiche erano infatti riuscite a inserire nelle pieghe di un disegno di legge, la riduzione da 4 a 2 dei rappresentanti delle associazioni. Non avevano fatto i conti con l?Associazione Genitori. ?


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