Cultura

Lazio sempre più bio. La carica dei novemila

Nell'ambito del piano di sviluppo rurale 2000-2001 cresce nel Lazio lo spazio riservato al bio

di Barbara Fabiani

Nell?ambito del piano di sviluppo rurale 2000-2001 della regione Lazio cresce lo spazio riservato al bio. Ben 9.220 agricoltori hanno fatto domanda per usufruire degli incentivi messi a disposizione dai programmi dell?Ue per l?avvio di coltivazioni biologiche o la parziale riconversione di coltivazioni tradizionali. La provincia con il maggior numero di richieste è quella di Viterbo, con 3.200 domande, seguita dalla provincia di Roma con 2.036, Rieti con 1.463, Frosinone con 1.438 e Latina con 1.083. Il tutto per un ammontare di 68 miliardi di premi richiesti. Al fine di creare un parco progetti molto ampio che consenta il pieno utilizzo delle risorse comunitarie e scongiurare il dirottamento dei fondi ad altre finalità, la Regione ha deciso di riaprire i termini dell?inoltro di ulteriori richieste fissando la scadenza al prossimo 2 luglio. Nel Lazio al momento sono attive 2.700 aziende agricole che utilizzano tecniche biologiche, di cui 700 sono state avviate nell?ultimo anno. Sempre maggiore attenzione è rivolta alla filiera bio e non solo alla fase della produzione. Non pochi progetti riguardano le aziende di trasformazione dei prodotti bio. Inoltre il recente reperimento della normativa europea per il sostegno all?allevamento biologico ha suscitato un vivo interesse tra gli allevatori laziali che cominciano a tendere l?orecchio anche a questa possibilità di riconversione.


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